Stati Uniti/ Il debito pubblico vola e fa preoccupare Wall Street e la Cina

Giancarlo Usai (Scuola di Giornalismo Luiss)
Pubblicato il 11 Maggio 2009 - 14:39 OLTRE 6 MESI FA

Il debito Usa aumenta e Wall Street si preoccupa. Gli investitori americani, preoccupati per le cifre che ha raggiunto il deficit pubblico, sperano che il momento venga sfruttato a dovere. Come tutti i periodi di profonda crisi economica, anche questo potrebbe infatti essere l’occasione per rilanciare la situazione della finanza statunitense.

Come messo in evidenza dall’istituto di ricerca Wrightson Icap, nei primi sei mesi dell’anno fiscale in corso, il debito federale ha sfondato il muro dei 956 miliardi di dollari, un settimo del Prodotto interno lordo. Livelli d’indebitamento che negli Stati Uniti non si vedevano dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Negli ultimi giorni, un gruppo di industriali, consiglieri ufficiali del Tesoro, ha pubblicamente avvertito del pericolo di un costante aumento del debito. Proprio al momento in cui le entrate fiscali stanno crollando in modo evidente: solo nella prima metà dell’anno, la rendita delle tasse ha registrato un segno negativo del 14 per cento.

A peggiorare le cose ci si mette anche il Congressional Budget Office, che ha da poco reso noto come gli interessi sul debito pubblico stanno per diventare insostenibili. Da oggi al 2019 ne è prevista una quadruplicazione del valore, fino a più di 800 miliardi. Il Tesoro, per ora, diffonde tranquillità, sostenendo che i mercati finanziari sapranno accogliere le richieste del governo e riusciranno ad assorbire i nuovi titoli che si intende mettere in circolazione.

Intanto, anche la Cina, uno dei massimi soccorritori dell’economia americana, considerate le ingenti somme che la Banca centrale di Pechino ha trasferito negli Usa, ha iniziato da tempo a dare segni di preoccupazione per la situazione. Gli stessi responsabili della politica economica dell’esecutivo hanno dichiarato di guardare con paura lo stato di salute della finanza statunitense.