STRAGE CASTELVOLTURNO: LA RUSSA, PRONTI MILLE MILITARI

Larussa_ignazio Uno dei presunti responsabili della strage di giovedì sera a Castelvolturno è stato arrestato dalla squadra mobile della questura di Caserta. Si tratta di Alfonso Cesarano, di 34 anni. Gli è stata contestata in un decreto di fermo l’accusa di strage aggravata dall’art. 7 con condotta terroristica e detenzione illegale di arma.

MARONI – Il presunto killer è arrestato in casa dei genitori a Baia Verde (la stessa località dove poco prima della strage di immigrati di colore era stato ucciso il titolare di una sala giochi). I familiari dell’uomo continuano a protestare la sua estraneità ai due episodi, sostenendo che il pregiudicato sarebbe stato controllato proprio nell’orario della strage da una pattuglia di carabinieri, ma il capo della squadra mobile, Rodolfo Ruperti sottolinea: «A noi non risulta». Cesarano ha anche precedenti per 416 bis e sembra fosse agli arresti domiciliari. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, avvicinato dai giornalisti. «Abbiamo già dato una risposta in modo adeguato – ha detto Maroni -. Lunedì mattina è stato arrestato uno dei presunti killer che, tra l’altro, era agli arresti domiciliari. Se questa notizia fosse confermata dovremo riflettere su queste misure soprattutto per pericolosi appartenenti alla mafia». Maroni ha quindi ribadito: «La risposta l’abbiamo data subito inviando 400 tra poliziotti, Carabinieri e Guardia di Finanza e arrestato uno dei presunti killer».

LA RUSSA: INVIO FINO A 1000 MILITARI – Intanto il Governo deciderà martedì se inviare in Campania «fino a 1.000» militari per affiancare le forze dell’ordine nella lotta contro la camorra. Lo hanno confermato Ignazio La Russa e Roberto Maroni, ministri della Difesa e dell’Interno, negando che ci sia disaccordo tra loro su questo eventuale provvedimento. «Valuteremo nel Consiglio dei ministri – ha detto Maroni – se sarà necessario affiancare alle forze dell’ordine i militari così come avviene con ottimi risultati nelle città». «Io sono d’accordo – ha aggiunto La Russa – anche se naturalmente c’è un problema di fattibilità che stiamo verificando». Secondo il ministro della Difesa «non bisogna tirare la coperta e farla diventare troppo corta. Se c’è bisogno di ulteriore aiuto questo non significa togliere i militari dal proprio compito di affiancamento delle forze dell’ordine che è stato molto ben accolto dall’opinione pubblica». Il ministro ha precisato che «ci può essere un intervento aggiuntivo e non sostitutivo, tantomeno rispetto al pattugliamento». In ogni caso i militari che saranno eventualmente inviati saranno «fino a 1.000». «Se io e Maroni non avessimo trovato un accordo – ha scherzato La Russa scendendo dall’aereo – non ci avrebbero fatti atterrare, ma non c’è mai stato disaccordo. Stiamo discutendo sulle modalità, ma io sono stato l’antesignano nel dichiarare che, quando serve, le forze armate possono andare in aiuto per compiti che sono abitualmente e stabilmente delle forze dell’ordine».

CONVIVENZA ORDINATA ANTIDOTO XENOFOBIA – Il ministro Ignazio La Russa, poi, ha replicato alla domanda se dopo la strage di Castelvolturno con i conseguenti disordini anche in Italia c’è il rischio delle violenze che si sono scatenate nelle banlieue parigine: «Il problema è l’immigrazione clandestina e non affrontarla adeguatamente, come avvenuto negli ultimi anni, significa correre il rischio di far crescere la xenofobia. Chi lavora perché ci siano sentimenti – ha aggiunto – è chi non affronta il problema dell’immigrazione. La convivenza più ordinata possibile è il miglior antidoto alla xenofobia».


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