Luca Bianchini resta in carcere. Lo ha deciso il gip Roberto Amoroso che ha convalidato il fermo nei confronti dell’uomo ritenuto lo stupratore seriale di Roma. Nel corso dell’udienza nel carcere romano di Regina Coeli, Bianchini ha risposto alle domande del magistrato dichiarandosi estraneo a tutte le violenze. «Sono innocente, vi state sbagliando, voglio rifare il test del Dna alla presenza di un mio perito di fiducia». Così ha risposto durante l’interrogatorio di garanzia durato in tutto un’ora e mezza, in cui è apparso tranquillo e lucido.
«Mi stanno rovinando la vita e la carriera politica. Sono innocente, dimostrerò la mia estraneità a tutti i fatti dei quali sono accusato. Se non mi crederanno mi ucciderò». Queste le parole dette da Luca Bianchini, accusato di tre violenze sessuali. Viste le condizioni psicologiche del detenuto oltre all’isolamento è stata disposta anche la sorveglianza 24 ore su 24.
Per la polizia non ci sono dubbi che lo stupratore sia lui: «Il dna prelevato a Luca Bianchini è di tipo nucleare e rappresenta, quindi, il massimo grado di compatibilità che si possa realizzare». Lo ha affermato il capo della squadra mobile di Roma, Vittorio Rizzi. «Bianchini si è offerto volontariamente al prelievo del campione dalla gengive», ha inoltre aggiunto il capo della squadra mobile.
I commenti sono chiusi.