Superenalotto/ Il Tar del Lazio non ferma il gioco ma lo giudica “nocivo”. Respinto il ricorso del Codacons

Il Tar del Lazio non blocca il Superenalotto ma lo giudica un gioco «nocivo». Il Tribunale laziale ha rigettato il ricorso presentato dal Codacons contro il montepremi record del Superenalotto, ma nel decidere ha inferto una dura condanna al gioco e ha riconosciuto le “malattie” legate a jackpot elevati e gli effetti di «nocività sociale ed economica».

Lo spiega il Codacons in una nota, sottolineando che il rigetto del ricorso «deriva dal fatto che la legge del 2001 ha eliminato il tetto ai montepremi: di conseguenza l’attività dell’amministrazione non appare errata». Nell’ordinanza della seconda sezione del Tar si legge però che «per quanto si possa inferire con ragionevole probabilità un aumento delle ludopatie anche per effetto dell’attrazione indotta nei consumatori del gioco stesso da detto accumulo del jackpot, tale vicenda può evidenziare di profili di nocività sociale ed economica non del tutto chiari in sè e di cui il legislatore poteva essere non ben consapevole nel 2001, anche in assenza a qual tempo di seri studi epidemiologici».

Il Tar, continua il Codacons, «condanna anche l’imposizione fiscale attuata attraverso il Superenalotto, che a parere dei giudici non apparirebbe rispettosa dell’articolo 53 della Costituzione». Si legge nell’ordinanza che «considerato che le entrate pubbliche del gioco non soggiacciono all’art. 53 Cost. e quindi, se non recessive, devono essere sempre rispettose di tali valori».

«Il Tar ha condannato il gioco del Superenalotto ma non ha avuto il coraggio di apportare modifiche, scaricando la responsabilità sul legislatore – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Sulla base di tale ordinanza, diffidiamo oggi il ministero dell’Economia e i Monopoli di Stato a cambiare subito le regole, mentre il prossimo 25 agosto il Consiglio di Stato, cui abbiamo presentato appello, deciderà definitivamente sulla questione».

«Proprio ieri c’è stato un incontro molto positivo con i Monopoli di Stato – conclude Rienzi – nel quale abbiamo sollecitato lo svolgimento di indagini urgenti sulla ludopatia e campagne informative contro l’eccesso da gioco, riscontrando grande disponibilità da parte dell’amministrazione, che a nostro parere è in ritardo e dovrebbe subito attivarsi su tale fronte».

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