Tarantini agli arresti domiciliari: ha spiegato che non voleva intimidire i testimoni. A Palazzo Grazioli anche Bertolaso e Del Noce

Pubblicato il 21 Settembre 2009 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA

Il gip del Tribunale di Bari Vito Fanizzi non ha convalidato il fermo dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini ma ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Tarantini, nella giornata di lunedì 21 settembre, ha parlato, ha risposto alle domande del giudice durante l’udienza di convalida del suo arresto di sabato e ha spigato di non aver mentito, di non aver tentato la fuga o di inquinare le prove.

Nell’interrogatorio del 16 settembre, il pusher “Nico” ha aggravato ancor di più la posizione di Tarantini: l’acquisto di 10 partite di cocaina, oltre a numerose pa­sticche di droghe sintetiche, avveniva in quantitativi enormi ( più di mezzo chilo contro i 70 grammi dichiarati dall’imprenditore barese). I giudici vogliono anche capire il senso di alcune dichiarazioni pubbliche di Tarantini che ha paventato il la paura di venir ucciso. Gli inquirenti vi hanno letto la volontà di intimidire e far pressione sui testimoni.

Tarantini era a conoscenza infatti del fatto che i suoi amici ve­nivano interrogati sulla cessione degli stupefacenti. Sapeva che anche numerose ragazze, da lui reclutate per partecipare a feste e cene organizzate dal premier Silvio Berlusconi, erano state convocate dalla Guardia di Fi­nanza.

Forse il suo era anche un invito a non coinvolgere nella vicenda altri personaggi. In realtà alcune gio­vani hanno negato di aver preso soldi, ma hanno aggiunto parti­colari sullo svolgimento delle se­rate in compagnia del presiden­te del Consiglio. Come Stella No­varino, in arte Stella Jean, che pri­ma agli investigatori e poi in un’intervista a Il Giornale , ha ri­velato che a fine ottobre fu invi­tata a palazzo Grazioli per una fe­sta alla quale parteciparono an­che il sottosegretario Guido Ber­tolaso e l’ex direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce. Quella sera c’erano una ventina di donne e cinque uomini, compreso il can­tante Mariano Apicella, come avevano già scoperto i finanzieri ascoltando le telefonate intercet­tate in quel periodo e le altre gio­vani invitate. «Ma non accadde nulla di strano», assicura la don­na.tarantini