Tennis, Open Italia: crisi Usa e Roddick si arrabbia

ROMA – Se il ko di Andy Roddick al primo turno degli Internazionali Bnl d'Italia e' solo un indizio, l'ufficializzazione delle classifiche mondiali maschili e femminili – con l'assenza per la prima volta di tennisti americani nei primi dieci – e' la prova. Tra gli uomini bisogna infatti spingersi al numero 11 e 12, con Mardy Fish e Andy Roddick, per trovare un tennista americano; mentre tra le donne bisogna scendere ancora piu' giu', fino al 17/o di Serena e al 19/o di Venus Williams. Abituati a dominare per decenni le scene mondiali – con campioni del calibro di Connors, McEnroe, Agassi e Sampras tra gli uomini; Evert, Navratilova (naturalizzata), Davenport e le sorelle Williams al femminile, solo per citarne qualcuno – gli Stati Uniti si trovano nel momento piu' basso della loro storia tennistica. E Roddick, ultimo tennista americano, tra gli uomini, a vincere uno slam (Us Open nel 2003) e a salire sul tetto del ranking, ne e' cosciente, al punto da rispondere con astio alle domande sul tema in conferenza stampa dopo il ko per 6-3, 6-3 con il francese Gilles Simon. "Di certo la crisi del tennis statunitense non e' peggio di quella italiana – ha ammesso – Io sto facendo la mia parte da oltre 10 anni. Certo, ora stiamo vivendo un momento di leggero declino, ma parlare di tennis americano in crisi, dimenticando cosi' tutti i successi ottenuti in passato, mi sembra davvero esagerato. Forse siamo vittime proprio dei nostri successi passati". A consolare Roddick – fuori al primo turno anche a Madrid ad opera di Cipolla – e compagni, non puo' bastare il successo di Fish contro il colombiano Gila: buona compagnia di Australia, con il solo Hewitt nei top 100 anche solo al 66/o posto, e Gran Bretagna, che puo' contare solo sullo scozzese Murray. Anche perche', nonostante l'opulenza della Federazione americana, non si vedono all'orizzonte nuovi campioni (si punta molto su Donald Young), visto che i 18enni Harrison e Stephens non hanno ancora impressionato. "Rispetto alla maggioranza degli altri paesi – ha aggiunto Roddick – andiamo comunque abbastanza bene". Frasi che non sono piaciute a Nicola Pietrangeli, uno dei piu' grandi italiani di sempre, che ha sottolineato come la crisi americana non sia assolutamente comparabile con quella italiana per storia e risultati. "Tutti si lamentano del tennis italiano, ma gli americani e gli australiani, che hanno dominato per decenni in tutto il mondo, sono ridotti molto peggio di noi – ha spiegato, rispondendo a Roddick -. In questo momento, con le Williams sul viale del tramonto, hanno solo i fratelli Bryan nel doppio". Poi, il due volte vincitore di Parigi nel '59 e '60, va giu' duro sulle ultime prestazioni dell'americano residente in Texas, e risponde per le rime. "Un giocatore come Roddick, senza togliere merito a Cipolla – ha aggiunto – non dovrebbe perdere partite del genere. Adesso e' uscito al primo turno anche a Roma, io dico che stanno molto peggio di noi. Loro hanno un palmares che noi non abbiamo. Per decenni hanno dominato, ora stanno messi veramente male, loro e non noi. Anche gli inglesi, che sono i piu' ricchi di tutti, stanno peggio di noi". Certo, pero', che in campo maschile l'Italia non tira fuori un campione dai tempi di Adriano Panatta: "Noi siamo una forte squadra di B – ha concluso – e non c'e' niente di male. Purtroppo, adesso che la Schiavone ha vinto Parigi (nel 2010), tutti si aspettano che vinca finalmente a Roma e di nuovo al Roland Garros, altrimenti e' crisi, ma non e' corretto". .

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