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Terremoto Abruzzo e ricostruzione/ Altro che G8, la grana di Bertolaso si chiama rifiuti e Procura di Napoli

di Marco Benedetto |14 Maggio 2009 19:11

Per il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna l’incubo delle “toghe rosse”: la minaccia questa volta verrebbe, a quanto riporta Francesco Verderami sul Corriere della Sera, dall’inchiesta della Procura di Napoli sui rifiuti, che rischia di ostacolare l’operato di Guido Bertolaso, incaricato del delicatissimo compito di coordinare i lavori per il G8 all’Aquila.

«È necessario che sia lucido e concentrato, perché dobbiamo rispettare a tutti i costi il programma che ci siamo dati. Ma l’ho visto sconfortato, avverte la pressione dei pubblici ministeri napoletani che hanno in mano l’inchiesta sui rifiuti e l’hanno messo in mezzo», avrebbe confidato ieri ai suoi collaboratori.

Per questo, Berlusconi sarebbe preoccupato «per come le toghe rosse che si annidano nelle procure vorrebbero distruggere la credibilità di un uomo che serve le istituzioni».  Per quanto Bertolaso non abbia mai fatto dichiarazioni a riguardo, il capo della Protezione civile sa di non potere sbagliare sull’esito del vertice in Abruzzo: le pressioni vengono soprattutto dal premier, che specie sull’approvazione del decreto pro-terremoto ha imposto ai ministri e ai capigruppo del Popolo della Libertà massima compattezza e rapidità per l’approvazione.

Smentite in proposito le voci di possibili dissidi con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Proprio il ministro dell’Economia ha parlato di «mission impossibile che il presidente del Consiglio si è dato: la scommessa di riuscire in un’impresa straordinaria, dare cioè una casa a quanti ne hanno bisogno e non in tempi biblici ma strettissimi».

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