“Terroristi: in Italia il loro paradiso”. Gasparri: aiuti…

Pubblicato il 15 Marzo 2016 - 07:50 OLTRE 6 MESI FA
“Terroristi: in Italia il loro paradiso”. Gasparri: aiuti…

“Terroristi: in Italia il loro paradiso”: Maurizio Gasparri chiede inchiesta parlamentare

ROMA –  “I terroristi hanno fatto dell’Italia il loro paradiso”, ha detto Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, chiedendosi:

“Ma a che cosa servono i nostri servizi segreti?”.

Un modo di porre il problema del controllo e della sicurezza dal terrorismo, problema che accomuna un po’ tutti i Paesi europei da quando si scoprì i terroristi che colpirono New York l’ 11 settembre 2001 avevano avuto come base la Germania, dove, in fatto di sicurezza, qualcosa hanno sempre avuto da insegnare a tutti.

Osserva Gasparri:

“In Italia è entrato e uscito indisturbato Salah, uno dei terroristi che mesi fa seminò morte e devastazione a Parigi. Ora scopriamo che il terrorista Noureddine Chouchane, tra i protagonisti della strage del museo di Tunisi, poi colpito da bombardamenti americani, era in Italia, lavorava nel nostro Paese, otteneva il rilascio di passaporti.

“Ce ne sono altri che hanno avuto a Merano e nel Molise sussidi, alloggi, perché trattati come presuti profughi. Abbiamo dei servizi di sicurezza che sperperano soldi pagando riscatti a destra e a manca. Occorre un’inchiesta parlamentare che faccia seguito alla immediata rimozione degli attuali capi dei sevizi di sicurezza che non sono assolutamente in grado di garantire la difesa del Paese.

“Ci sono ovviamente anche delle responsabilità politiche di vertice, delle quali vogliamo discutere nell’aula del Senato, presentando atti ispettivi che si riferiscono a questo scandalo, a questa dimostrazione di incapacità e di impotenza dei nostri servizi di sicurezza. Forse il Presidente del Consiglio ha pensato più a tentare di inserire il suo amico Carrai in queste strutture che a farle funzionare. Renzi è uno scandalo nello scandalo. Ha trasformato i servizi di sicurezza in una barzelletta e l’Italia in un colabrodo”.