Thailandia, 'hanno offeso il re': arrestati due leader delle 'camicie rosse'

BANGKOK – Due leader delle "camicie rosse" antigovernative thailandesi sono stati condotti in carcere stamani dopo la revoca della loro libertà su cauzione in relazione alle accuse di terrorismo e sedizione delle rivolte, con altri 16 alti esponenti del movimento, mentre il Paese è appena entrato in campagna elettorale per il voto del 3 luglio. Il deputato Jatuporn Prompan, che fino allo scioglimento delle Camere poteva usufruire dell'immunità parlamentare, è stato arrestato assieme a Nisit Sinthuprai, con l'accusa di aver violato i termini della cauzione criticando la monarchia da un palco durante una grande manifestazione dei "rossi" tenutasi a Bangkok lo scorso 10 aprile, ad un anno esatto dalle prime violenze durante le proteste che paralizzarono la capitale, concludendosi con 91 morti e 1.800 feriti. Jatuporn è il più instancabile oratore del movimento fedele all'ex premier Thaksin Shinawatra, ed era un sicuro candidato per il partito Puea Thai – finanziati da Thaksin dal suo autoesilio – nelle prossime elezioni. Il suo arresto arriva a una settimana da un'altra grande manifestazione delle camicie rosse il 19 maggio, primo anniversario della conclusione delle proteste del 2010. Sul palco dovrebbero salire anche altri tra i leader accusati come Jatuporn. Due giorni fa, alla periferia di Bangkok un deputato del Puea Thai è stato ferito in un agguato a colpi di arma da fuoco contro la sua automobile.

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