Thyssen, i familiari delle vittime: “Applausi di Confindustria cinico disprezzo per la vita dei lavoratori”

Pubblicato il 9 Maggio 2011 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

I familiari delle vittime durante la lettura della sentenza Thyssen (Lapresse)

TORINO – Con l’applauso di solidarietà all’ad della ThyssenKrupp Herald Espenhahn, recentemente condannato in primo grado a 16 anni e mezzo per la morte dei sette lavoratori nel rogo di Torino, la Confindustria dimostra ”un cinico disprezzo verso la vita dei lavoratori”: lo sostiene l’associazione Legami d’Acciaio, che riunisce i familiari delle vittime ed ex operai ThyssenKrupp Torino. Nel definire ”gravissime la posizione e le dichiarazioni di Confindustria, in particolare del Presidente Emma Marcegaglia”, l’associazione afferma che ”Confindustria, anziché prendere le distanze dagli assassini della ThyssenKrupp, che – a suo parere – non hanno esitato a lucrare ignobilmente sulla pelle dei lavoratori, esprime loro solidarietà e vicinanza, dimenticando il terribile calvario patito dalle vittime e dai loro familiari e parenti, dimostrando un cinico disprezzo verso la vita dei lavoratori”.

L’associazione sostiene che i sette operai sono stati ”uccisi in nome del profitto” e afferma che ”le parole della Marcegaglia lasciano intendere che sarebbe più conveniente investire laddove norme e controlli in fatto di sicurezza sul lavoro siano meno vincolanti per le imprese”. ”Queste – scrive l’associazione dei familiari delle vittime di Toirno – le orribili aspettative che i vari Marcegaglia, Espenhahn, Marchionne, Carbonato, Di Girolamo e Cicchitto vorrebbero veder avverarsi in questo Paese. La scelta sembra essere: impunità o delocalizzare dove si può uccidere senza subire processi?”

”Non possiamo che ritenerci profondamente indignati e offesi da tali dichiarazioni – conclude l’associazione – La sicurezza nei luoghi di lavoro è un obbligo delle imprese e delle istituzioni e non può essere delegata in alcun modo ai lavoratori e chi non rispetta le norme e uccide in nome del profitto deve pagare. Continueremo a portare avanti la lotta per avere non solo giustizia ma un lavoro sicuro e dignitoso per tutti i lavoratori”.