Russia, aggredito e ucciso giornalista d’opposizione a Mosca. Martedì sera altro agguato ad attivista

Un giornalista di un piccolo foglio di opposizione è morto a Mosca in seguito a un’aggressione subita nella notte tra domenica e lunedì. E martedì sera, sempre a Mosca, è stato aggredito un dirigente di un’organizzazione per la tutela dei diritti umani.

Il tipografo ucciso, Serghiei Protazanov, lavorava per “Il consenso civile”, un quotidiano d’opposizione di Khimki, alle porte di Mosca. Ievghenia Cirikova, leader di un movimento ecologista locale, ha riferito all’agenzia Interfax che«è deceduto lunedì in ospedale dopo essere stato aggredito e brutalmente picchiato da sconosciuti il giorno precedente».

Secondo le autorità locali, invece, l’uomo è morto intossicato per aver ingerito una dose eccessiva di pasticche non meglio precisate. In ogni caso è stata disposta l’autopsia. La pubblicazione del giornale è stata sospesa.

Cirikova ha ricordato che anche altri collaboratori di giornali locali di opposizione sono stati picchiati. Il caso più grave è quello di Mikhail Beketov, direttore del quotidiano Khimkinskaia Pravda (la Verità di Khimki).

Beketov è stato brutalmente percosso a metà novembre, per un periodo è stato in coma, i medici gli hanno dovuto amputare una gamba ed è tuttora ricoverato in ospedale, dove ha continuato a ricevere minacce. Beketov aveva scritto una serie di articoli fortemente critici sulla speculazione edilizia in atto nella sua zona.

Ieri sera un altro episodio ha suscitato preoccupazione e sdegno negli ambienti dell’opposizione russa. Lev Ponomariov, dirigente della Ong “Per i diritti umani”, è stato aggredito da sconosciuti. Ricoverato in ospedale, è stato sottoposto a esami clinici e oggi è stato dimesso. Le sue condizioni non sono gravi.

La figlia di Ponomariov, l’avvocato Elena Liptser, ha riferito che al padre erano stati portati via due cellulari, uno dei quali è stato danneggiato sotto i suoi occhi. Ma soprattutto ha avanzato dei dubbi sul movente dell’aggressione: «È evidente che non si è trattato di una rapina, ma non sappiamo a chi collegare concretamente questo episodio».

Ponomariov è sempre stato molto critico nei confronti del potere. In passato aveva collaborato anche con Stanislav Markelov, l’avvocato difensore delle cause cecene ucciso a Mosca a gennaio insieme alla giornalista Anastasia Baburova.

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