Parto cesareo: il Regno Unito lo autorizza senza ragioni mediche, gratis

LONDRA – Parto naturale o parto cesareo? Se in Italia si registra il problema di un eccesso dell’uso del bisturi, la Gran Bretagna sembra andare controcorrente. Sta infatti per adottare delle nuove linee guida per consentire a tutte le donne di scegliere il cesareo programmato, a carico del servizio sanitario nazionale. E, soprattutto, senza una precisa ragione medica. Il documento, per ora in fase di bozza, consente alle donne che hanno paura del parto di evitare quello naturale e scegliere quello chirurgico, con l’unico requisito di fare prima riferimento a uno specialista esperto, che le aiuti a gestire e indirizzare le loro paure. Dopo di che, hanno il diritto di procedere con il cesareo, non più visto come un’alternativa più rischiosa del parto naturale.

Attualmente i medici hanno il diritto di rifiutare la richiesta di cesareo quando non ci sono ragioni mediche. In questo caso alla donna è offerto un secondo consulto con un altro specialista, anche se non mancano le eccezioni. ”Queste nuove linee guida non segnano un grande cambiamento rispetto allo status quo – spiega Cathy Warwick, segretario generale del collegio reale delle ostetriche – Molti dottori incoraggiano il parto naturale, ma le pazienti possono ottenere il cesareo senza ragioni mediche se sono veramente inflessibili. Tuttavia così aumenterebbero le richieste e certo questo non ci aiuta, in un momento in cui stiamo cercando di ridurre i cesarei”.

E in Italia? Tra i Paesi industrializzati, siamo quelli con la maggior percentuale di parti cesarei all’attivo, dopo Messico e Brasile. Più di un terzo delle donne ha messo al mondo il proprio bambino grazie a un’operazione chirurgica. In pratica, consiste in un’incisione che permette di facilitare l’uscita del bambino direttamente dall’addome della mamma. Il cesareo viene praticato d’urgenza nei casi in cui ci sono dei problemi durante il travaglio. L’operazione d’urgenza viene disposta quando la frequenza del battito cardiaco del feto diminuisce; il cordone ombelicale circonda la testa del bambino, impedendo l’afflusso di sangue; il collo dell’utero non si dilata abbastanza; nei casi di distacco della placenta. Altre volte, invece, il cesareo viene programmato in anticipo (taglio cesareo elettivo), per esempio in parti gemellari difficili; se ci si trova di fronte a casi di placenta previa; se il bacino della donna è troppo stretto; se il bambino non si trova in posizione cefalica (a testa in giù), ma in posizione podalica;o se la donna soffre di herpes genitale, quindi si preferisce che il bambino non vada a contatto con le mucose della madre.

La questione si pone fuori da questi numerosi casi. Con il taglio cesareo il 20% delle partorienti resta in stato febbrile per alcuni giorni, a causa dell’infiammazione della ferita; inoltre, talvolta il neonato può essere sfiorato dal bisturi e presentare alla nascita lievi cicatrici. Uno studio della Qeen university di Belfast ha dimostrato che i bambini nati con parto cesareo hanno più probabilità degli altri nati di parto naturale di contrarre il Diabete. Perché una donna sceglie di ricorrere ad un intervento che, come suol dirsi, non è esattamente una passeggiata e, come abbiamo visto, non è privo di conseguenze?

Nonostante considerino utili e indispensabili le tecniche di moderna ostetricia, sono molti i molti detrattori (più giusto dire detrattrici) del parto cesareo. Si scopre, per esempio, che sotto accusa è la tendenza nelle fasce medio-alte della popolazione femminile a rifiutare il parto naturale. Stando ai dati, sarebbero le donne abbienti – o in carriera – a prediligere il cesareo per pianificare esattamente i propri impegni e non rischiare contrattempi. Una ragione addotta, questa volta per giustificare la tendenza, è quella della solitudine cui troppo spesso è relegata la donna nel momento cruciale della gravidanza. La quale, inoltre, viene sempre più vissuta come esperienza medicalizzata, è vista cioè come una malattia. Il consiglio alle giovani mamme di non ricorrere al bisturi si fonda su un messaggio rassicurante: non avete idea delle capacità quasi prodigiose che avete di ristabilirvi in brevissimo tempo. Meglio l’ostetrica del chirurgo, dunque? La risposta poggia, naturalmente sulla consapevolezza delle donne interessate, che devono essere raggiunte dal massimo di corretta informazione scientifica, seria, non contraddittoria, non terroristica.

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