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Torino. Morta una bimba di 7 mesi dopo un esame al cuore, aperta un’indagine

di admin |18 Aprile 2011 20:56

TORINO – Una bimba di sette mesi e’ morta a Torino, sabato scorso, dopo essere stata sottoposta a una biopsia al cuore all’ospedale infantile Regina Margherita e i genitori hanno presentato una denuncia per fare chiarezza sulle cause e le eventuali responsabilita’. La Procura della Repubblica di Torino, la Commissione di inchiesta sul servizio sanitario nazionale e la Commissione parlamentare sugli errori medici hanno aperto delle indagini. I medici hanno riferito ai familiari della piccola Nicole che durante l’esame la sonda ha perforato il ventricolo destro. ”Abbiamo agito nel migliore dei modi possibili”, dicono adesso.

Nicole, nata il 2 settembre, era la figlia di Nicola Coratella, operaio di 29 anni, e Denise Magno, casalinga di 25 anni. Il loro e’ un dolore molto composto. Ma pensano che la tragedia sia stata causata da una ”catena di errori”. La bimba era giunta in ospedale l’8 aprile, su indicazione della pediatra, perche’ dalla fine di gennaio tossiva di continuo. Al pronto soccorso, dopo un elettrocardiogramma, i medici le avevano riscontrato un cuore pesantemente affaticato, ipotizzando una cardiopatia dilatativa o una miocardite. La biopsia era stata decisa per verificare queste ipotesi. Le condizioni della piccola bimba sono progressivamente peggiorate fino al decesso. ”La biopsia – spiegano in ospedale – e’ un esame rischioso ma necessario per fare luce sulla malattia cardiaca e, nel caso di una bambina giunta in ospedale con una situazione compromessa e dall’elevatissimo indice di mortalita’, per guidarne la terapia successiva”.

”Noi – affermano Piero Abbruzzese e Gabriella Agnoletti, primari di Cardiochirurgia e Cardiologia del Regina Margherita – riteniamo di aver agito nel migliore dei modi possibili. Non c’e’ una cosa che oggi rifaremmo in modo differente”. Ma il papa’ e la mamma di Nicole non sono convinti. ”Pensiamo – dicono – che vi sia stata una serie di errori. La pediatra, che ha sottovalutato la situazione. Nostra figlia non mangiava e non dormiva per la tosse. Ci e’ stato fatto acquistare un antibiotico ma ci e’ stato detto di non somministrarlo. Il consiglio era di portarla al mare”. Al pronto soccorso, poi, ”le e’ stato attribuito un codice verde, segno che non si erano accorti della gravita’ della situazione”. Anche l’intervento li lascia sgomenti. ”A un certo punto ci e’ stato detto che il torace era stato richiuso, mentre invece non era cosi’. Poi ci hanno detto che si era aggravata e aveva avuto un’emorragia”. ”Non pensavamo – concludono – che la biopsia fosse un esame tanto rischioso. Se ce lo avessero detto ci avremmo pensato di piu’ prima di autorizzarlo”. .

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