Tormentoni estivi/ Culasso c’è davvero. E fa il capogruppo del Partito Democratico al XII municipio di Roma

culasso-ceGli abitanti di Roma sud  lo conoscono da sempre. Eppure, il nome di Augusto Culasso, da qualche giorno, è al centro di un vero e proprio tormentone estivo.

Tutto per dei misteriosi cartelli con sopra scritto «Culasso c’è» che da qualche tempo hanno letteralmente invaso le strade della capitale. E  non solo: avvistamenti dei manifesti anche in Umbria e a Napoli.

Complice un cognome difficilmente dimenticabile, Culasso è diventato un enigma. Tranne che per i residenti del Laurentino 38, quartiere della periferia sud della capitale, abituati per anni a ricevere le lettere e gli auguri di Natale da parte del premuroso ex postino di zona. Che poi, forte di un bacino d’utenza significativo, ha fatto il salto in politica diventando capogruppo Pd in XII Municipio.

Su Facebook, però, per interpretare i cartelli, si erano ricorse le voci più disparate con ben nove gruppi dedicati al mistero, compreso un emblematico «Ma chi è sto Culasso e perché c’è?» che vanta oltre 300 iscritti.

E non mancano le risposte più disparate sull’identità del misterioso consigliere: per qualcuno era un karateka, per altri un futurista, per altri ancora, più maliziosi, i cartelli, come accaduto con i proverbiali “Dio c’è”, rivelano aree per lo spaccio di droga.

A chiarire del tutto il mistero, alla fine, ci ha pensato lo stesso Culasso: «Ho dato una mano ad una cooperativa di falegnami di Sapri, ma niente di che, li ho solo aiutati a far partire l’attività, a metterli in contatto con gli Enti pubblici.  E loro, per ringraziarmi, hanno cominciato a posizionare cartelli, prima davanti al Municipio,  poi, ogni volta che gli avanza del materiale, mobili cucine, invece di buttare tutto lasciano questi cartelli in giro». Il gioco, poi, si è allargato anche agli ex colleghi del capogruppo del Pd: «Ora non lo controllo più, sinceramente, credo che anche i postini abbiano iniziato questo gioco».




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