Traffico neonati/ Bimbo di un mese acquistato per 50 euro in Nord Africa e portato in Ogliastra: arrestata una marocchina

Tratta di neonati nell’ Ogliastra, provenienti dal Nord Africa, dove donne compiacenti li procurano dietro compenso di una cinquantina di euro. E’ il caso sul quale sta indagando la magistratura sarda e che potrebbe vedere coinvolto anche personale dell’ambasciata italiana a Rabat,

La vicenda,  per la quale una donna marocchina, Omu El Kair Aniba, detta Khira, di 46 anni, è finita in carcere, è stata scoperta grazie ai sospetti di un funzionario del Comune di Tortolì a fronte delle insistenze della stessa Aniba e di un suo conoscente sardo,  il pensionato Peppino Mugia, di 74 anni, residente a Tortolì, per registrare all’anagrafe un bimbo di appena un mese che la Aniba sostiene  essere suo figlio.

Nel corso di intercettazioni telefoniche sono state captate conversazioni tra la Aniba e una donna ( forse la sorella) in Marocco, nel corso delle quale le due donne parlerebbero della possibilità di realizzare guadagni sostanziosi portando in Sardegna bambini da cedere a genitori adottivi italiani.

Dalle indagini  condotte dai carabinieri di Lanusei e coordinate dal pm Rossella Spano, è emerso che la donna ed il suo conoscente sardo sono rientrati l’11 ottobre dello scorso anno dal Marocco portando con loro un bimbo di appena un mese che la donna sosteneva di aver dato alla luce nel suo paese.  La Aniba ha fornito spiegazioni poco convincenti sulla circostanza di aver partorito in Marocco.  Come si è detto gli accertamenti  coinvolgono ora anche un funzionario dell’ambasciata italiana a Rabat: il sospetto è che siano stati forniti  documenti per l’espatrio del piccolo .

Gli inquirenti non escludono che tra la Sardegna ed il Marocco sia stato organizzato un vero e proprio traffico di neonati, alimentato da venditrici disposte a cedere i bimbi per una manciata di euro.

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