Tremate, tremate, le Sardine son tornate. Forse. Sparite con il lockdown, sono emerse in questi giorni. Un classico. Quando tira aria di elezioni, gli attivisti ittici si fanno sentire.
È stato così nel novembre del 2019 quando Stefano Bonaccini e la leghista Lucia Borgonzoni si sfidavano per la poltrona di Governatore dell’Emilia Romagna; era il tempo dello strapotere del Carroccio e Salvini sognava di conquistare anche la “regione rossa”.
In piazza Maggiore si presentarono allora 15 mila persone “armate” di pesciolini e il temuto ribaltone fu scongiurato. Ora è di nuovo tempo di elezioni e il Movimento (all’epoca acefalo e senza una gerarchia definita) è tornato a galla. Ma da allora molte cose sono cambiate. Anzi, niente è più come prima.
HANNO VINTO I PARTITI
Lo ammette lo stesso co-fondatore delle Sardine, Mattia Sartori, promosso dai mass media leader del Movimento nato per contrastare populismo e sovranismo.
Mattia dice oggi:”Siamo nati per fermare una destra pericolosa. C’eravamo illusi che saremmo diventati un Movimento politico. Ma non siamo spariti. Da quella scintilla ognuno ha preso la sua strada. Conosco sindaci e vice sindaci di piccoli comuni che mi dicono che si sono impegnati a partire dalle Sardine”.
E poi cosa è successo? “È successo che hanno vinto i partiti e ricorda la “guerra a tutto spiano” dei Cinquestele e della Sinistra radicale e la diffidenza di un Pd “che ci ha trattato come concorrenti. Lo stesso Bonaccini non ha mai riconosciuto il nostro ruolo. E si indispettisce quando diciamo che ha vinto anche grazie a noi”.
NEL PD CON ELLY PRIGIONIERA DELLE CORRENTI
Mattia Sartori, tesserato Pd, è convinto di due cose e non le manda a dire. Due punti chiari: il terzo mandato è surreale ed Elly Schlein non funziona ma non ha colpa se non funziona, la colpa è delle correnti “ che sono blocchi di potere che continuano a irrigidire il Pd”.
Quanto al terzo mandato (che vede in corsa ancora Bonaccini) Mattia è esplicito:” No, il terzo mandato è proprio surreale. La solita dimostrazione che si punta a consolidare il potere anziché rinnovarlo. Lo vediamo in Campania con Vincenzo De Luca o in Veneto con Luca Zaia. La buona politica crea eredità , non dinastie”.