TREMONTI ALLA CAMERA: ”TUTELIAMO I CONSUMATORI, NESSUN FALLIMENTO BANCHE”

«L’Italia non presenta particolari anomalie» e questo perchè «una caratteristica propria del sistema bancario italiano è avere un carattere meno sofisticato che ha preservato elementi di crisi che vediamo in altri paesi europei». Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervenendo in aula alla Camera sulla situazione creatasi con la crisi finanziaria internazionale. . «Riconosco quanto detto mio predecessore – ha aggiunto Tremonti – che ha definito il sistema italiano più robusto».

«CRISI PROTEIFORME, EUROPA UNITA» – Tremonti ha relazionato ai deputati all’indomani del consiglio dei ministri che ha stabilito la creazione di un fondo speciale per andare incontro agli istituti di credito che dovessero subire contraccolpi per effetto della debacle economica mondiale. «Il carattere della crisi in Europa – ha precisato Tremonti – non è ancora chiara, ma è proteiforme e segmentata». In ogni caso, ha aggiunto, seppure con «mezzi diversi» i paesi europei stanno lavorando per un «fine comune»: nell’area Ue, ha detto il ministro, «tutto il possibile è stato coordinato. Gli interventi sono stati presi per country in base ad uno schema comune».

«AIUTI CASO PER CASO» – La delibera dell’Ecofin dello scorso 7 ottobre per fronteggiare la crisi finanziaria, ha poi ricordato l’esponente del governo, prevede la «tutela del contribuente il cui capitale viene integrato nelle banche. Ma non il sostegno ai manager che hanno sbagliato nella gestione». Si prevede anche «la possibilità del governo di intervenire nel cda e «non attribuire ai manager compensi in debito». Quanto all’erogazione di eventuali aiuti alle banche, ha evidenziato Tremonti, il governo interverrà «caso per caso»: «Speriamo non sarà necessario – ha detto – ma sarà caso per caso per questo non sono state predeterminate le cifre per gli interventi» che saranno adottati sulla logica del «quanto basta». «È nel potere del governo – ha poi aggiunto – evitare che banca fallisca e non per tornare nelle banche ma per l’interesse pubblico. Non sarà capitale attivo, ma esaurirà il suo ruolo nella forma di azioni privilegiate che non hanno intervento diretto». Ma – ha aggiunto – «se usi il denaro dei contribuente è per farla andare bene la banca, non per aiutare chi ha sbagliato». E «alla fine ci potrà essere un ritorno per contribuente: se una banca è risanata e esci porti a casa più capitale di quello che hai messo».

«ESCLUDIAMO FALLIMENTI» – La garanzia sui depositi bancari italiani, ha detto ancora Tremonti – è «già sopra soglia europea ma abbiamo aggiunto un’integrale garanzia pubblica. In ogni caso non è questo il punto centrale. Noi pensiamo che non esiste un problema di depositi perchè escludiamo il fallimento delle banche».

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