Tremonti vs Camusso:"Meno ballerine più inglese"

ROMA – Faccia a faccia tra il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ed il leader della Cgil, Susanna Camusso. Il primo da quando Camusso e' alla guida del sindacato di Corso d'Italia. L'occasione e' la presentazione di un libro sui precari della deputata del Pd Marianna Madia. Il dibattito spazia dai conti pubblici al lavoro, tra posto fisso e ammortizzatori sociali, sino al fisco. Il numero uno della Cgil torna a chiedere di tassare le grandi ricchezze. Il ministro torna a bocciare la patrimoniale: ''Se l'idea e' tassare la casa e i Bot dubito che sia la cosa piu' giusta ed efficace''. Sulle tipologie contrattuali, che Camusso sostiene essere troppe (''sono 35, bisognerebbe riportarle a 3-4''), il titolare del Tesoro mostra, invece, un'apertura: ''Credo che l'esercizio possa essere fatto'' nel senso di una riduzione; ''mi posso prendere l'impegno, nel rispetto delle competenze''. Il confronto va avanti con toni secchi ma pacati, ma alla fine, quando il ministro va via, arriva l'affondo di Camusso: ''Non risponde mai'', dice senza mezzi termini. ''Anche nel valutare le cose fatte dal governo non ci ha detto nulla, ha continuato con il ritornello dei conti pubblici'', aggiunge Camusso, sostenendo che la ''manovra, con buona pace di annunci e smentite, si fara' nelle prossime settimane e sara' tutta in termini di tagli. Tremonti non da' risposte, si limita a dire che il mondo e' cambiato. Fa finta – dice ancora Camusso – di non avere una collocazione, di non difendere poteri e schieramenti. E' sfuggente''. Nel corso del suo intervento, Tremonti evidenzia l'impegno del governo nell'aver tenuto in ordine i conti pubblici; ''tutto il bilancio dello Stato'' insieme alla coesione sociale. E soprattutto chiede alle parti piu' realismo: ''E' il momento di parlare in termini meno demoniaci e demonizzanti''. ''Uno puo' dire che avremmo potuto fare di piu' ma non puo' dire che non abbiamo fatto niente. Dobbiamo essere realisti – dice Tremonti – e piu' equilibrati nella valutazione: dobbiamo fare di piu', ma non accetto questa idea declinista del Paese, perche' e' cambiato il mondo, e' finita l'epoca coloniale''. Poi una proposta finale: ''La tv dovrebbe fare meno ballerine e piu' inglese''. ''I bambini che andavano a scuola 4 anni fa studiavano li' inglese. Oggi non piu''', gli fa eco Camusso. Che pur riconoscendogli come il ricorso agli ammortizzatori sociali ed in particolare alla cassa integrazione in deroga sia stato uno ''strumento essenziale per non avere la rottura sociale'', evidenzia che ''dopo 3 anni c'e' la preoccupazione per un apparato produttivo che non si riprende''. E mentre insiste sullo spostamento del carico fiscale, a vantaggio dei lavoratori e dei pensionati, sull'evasione sollecita una discussione ''piu' approfondita''. In due anni, ''abbiamo recuperato 25 miliardi dall'evasione'' fiscale e previdenziale, sottolinea Tremonti, ''non c'e' mai stato un governo che ha fatto questo risultato nella storia della Repubblica''.

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