Trichet: "Ripresa confermata, resta problema debito"

BASILEA (SVIZZERA) 9 MAG Risuonano piu' volte le par – BASILEA (SVIZZERA), 9 MAG – Risuonano piu' volte le parole inflazione e rischio del debito nelle sale della Bri di Basilea dove i banchieri centrali dei principali paesi tengono la tradizionale riunione bimestrale del Global Economy Meeting. La ripresa economica e' confermata e non ci sono rischi di ricadute, sebbene sia piu' lenta del previsto ma non c'e' spazio per compiacersene perche' le minacce persistono a partire dalla speculazione sulle materie prime dove vi sono forti correzioni che alcuni banchieri vogliono capire se ''salutari'' e che provocano un rialzo dei prezzi nel mondo. Pesa anche la differenza di marcia fra paesi emergenti che viaggiano a tutta birra esportando inflazione, e quelli sviluppati, zavorrati dal debito, una ripresa insufficiente e, ora, anche un aumento dei prezzi. Il presidente della Bce Jean Claude Trichet che guida anche il Gem, nella conferenza stampa finale non parla delle divisioni che, secondo diversi partecipanti, ci sarebbero fra paesi emergenti e sviluppati nella lotta all'inflazione e ripete che tutti i governatori condividono lo stesso obiettivo, Tuttavia il banchiere fa notare come un paese che veda la leva monetaria (i tassi di interesse sono stati piu' volti rialzati nei paesi emergenti) insufficiente debba poi passare a politiche fiscali e quindi macroeconomiche, in quest'ordine. Non agire significherebbe provocare un ''surriscaldamento'' dell'economia alimentando squilibri e mettendo a rischio la stabilita' internazionale. Di contro i paesi sviluppati devono fare di piu' per ''ridurre progressivamente'' l'indebitamento. Un ennesimo appello che arriva poco prima del declassamento del rating della Grecia da parte di Standard and Poor's e a qualche giorno del vertice a sorpresa di alcuni ministri Ue. Vertice sul quale Trichet non commenta rimandando alle parole del presidente Eurogruppo Juncker di smentita a un'uscita di Atene dall'Euro e di una ristrutturazione del debito greco. La pressione dei paesi sviluppati a combattere l'inflazione 'importata', specie petrolio e alimentari, troverebbe comunque, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti in maniera anonima, la resistenza dei paesi emergenti che non vogliono pagare il conto di una crisi causata a loro dire dal forte indebitamento e dal fiume di liquidita' permesso da politiche monetarie accomodanti. Il confronto, oltre che sui tassi, verte cosi' sulle politiche di stimolo all'economia ancora in atto da parte dei paesi emergenti oltre che sui rischi dello scoppio di una nuova bolla speculativa sulla materie prime. Trichet non usa la parola bolla ma ammonisce sul tema ricordando la volatilita' vista sui mercati la scorsa settimana che ha causato un crollo dei prezzi del petrolio e di molte commodities. L'Arabia Saudita, rivela Trichet, ha assicurato durante la riunione le forniture necessarie di greggio ma il presidente della Bce spiega anche come forse le materie prime sono oramai unaa categoria di investimenti a parte e bisognera' studiare se occorre una maggiore regolamentazione.

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