Trovato l’Arctic Sea, il cargo scomparso vicino a Capo Verde. L’equipaggio russo è stato liberato

La nave da carico Arctic Sea, che batte bandiera maltese, dispersa dal 28 luglio, è stata trovata non lontano dall’arcipelago di Capo Verde, nell’Africa occidentale, e l’equipaggio è vivo e non era sotto la minaccia delle armi. Lo ha riferito il ministro della Difesa russa, Anatoli Serdiukov, al leader del Cremlino Dmitri Medvedev, come rende noto l’agenzia Itar-Tass.

«L’equipaggio è stato trasferito su un’altra nave, la Ladny, e attualmente si stanno facendo accertamenti con l’equipaggio stesso per capire cosa è successo», ha dichiarato Serdiukov. La nave è stata individuata alle 11 di ieri sera, 16 agosto, (ora italiana) a 300 miglia dall’arcipelago di Capo Verde.

Il mistero si infittisce per l’imbarcazione che, con a bordo 15 marinai russi, trasportava più di un milione di dollari di legname e che sarebbe dovuta rientrare nel porto algerino di Bejaia il 4 agosto scorso.

Il rappresentante russo presso la Nato, Dmitri Rogozin, ha anche  ammesso oggi che ai media erano state fornite false informazioni per mantenere segreti i piani russi e ha riconosciuto il prezioso aiuto prestato dall’Alleanza Atlantica per verificare le informazioni. Rogozin ha definito «brillante» l’operazione russa, profetizzandole un futuro da «libro di  storia», e definendola una dimostrazione della capacità del Paese di proteggere i suoi interessi e i suoi cittadini in ogni parte del mondo.

Anche lui però ha mantenuto il riserbo, così come le autorità marittine di Malta, isola di cui il cargo batteva bandiera: un portavoce ha spiegato di aver ricevuto severe istruzioni per non divulgare alcuna informazione su una vicenda oggetto d’indagine da parte di molti Paesi.

La nave, dell’armatore finlandese Solchart, era salpata il 23 luglio dal Paese baltico, diretta in Algeria. Il giorno successivo era stata assaltata in acque svedesi da un gruppo di uomini mascherati che si erano spacciati per agenti antidroga. Gli ultimi due contatti radio risalgono al 28 luglio, nel Canale della Manica, e al primo agosto, al largo della coste portoghesi.

La Commissione europea aveva escluso però la pirateria tradizionale. L’ipotesi pirateria non aveva convinto neppure Viktor Voitenko, direttore della rivista marittima russa Sovfrakht. Secondo l’analista, l’equipaggio sarebbe finito nelle mani di qualche organizzazione mafiosa. «Io credo -aveva detto Voitenko – che la vicenda potrebbe esere legata a un tentativo di trasportare segretamente merci e che qualcuno ha interesse che questo cargo non arrivi a destinazione».

Mosca ha promesso che farà chiarezza su quanto è avvenuto a bordo della Arctic Sea. Nelle prime dichiarazioni, parziali e incomplete, le fonti ufficiali non hanno fatto nessun riferimento alla presenza di eventuali pirati o dirottatori. Un silenzio che potrebbe voler dire un paio di cose: non erano più sul mercantile o non ci sono mai stati.

Troppe bugie, comunque, in questa storia. Per tattica o per nascondere qualcosa. La Marina russa, ad esempio, ha smentito un paio di giorni fa l’avvenuta localizzazione a Capo Verde. Probabilmente per dare tempo ad una sua fregata di avvicinarsi prima che lo facesse un’unità di un altro paese. L’equipaggio ha fornito una versione – quella dell’assalto in acque svedesi – che deve essere verificata fino in fondo. La Nato ha aiutato i russi ma ha adottato un profilo basso. Gli americani si sono tenuti, almeno in apparenza, alla larga. Anche i proprietari sono stati reticenti favorendo le più strane illazioni.

Ma allora, quali sono gli scenari possibili? 1) I pirati sono riusciti a scappare dopo che è stato versato un riscatto. 2) I corsari non sono mai saliti a bordo e si è trattato di una messinscena. 3) I predoni erano in realtà agenti segreti. 4) La scomparsa era legata ad una diatriba commerciale ed ha preso una piega inattesa. 5) Il carico non era solo legno ma c’era altro di molto “sensibile”, dalle armi alla droga passando per la tecnologia. Un’operazione clandestina fatta saltare dal blitz nel Baltico.

Staremo a vedere. Sarà sicuramente interessante scoprire se i protagonisti saranno capaci di spiegare in modo convincente perché un mercantile di 4700 tonnellate è sparito dalla fine di luglio.

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