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Turbolenze nel sindacato sullo “sciopero preventivo “ del 7 ottobre fra Cgil e Cisl, Landini scavalca Schlein

Turbolenze nel sindacato italiano sullo “sciopero preventivo” del 7 ottobre: Landini (Cgil) lo vuole, Sbarra (Cisl) no.

Landini ha già bocciato la prossima finanziaria (che sarà annunciata una settimana dopo), Sbarra lo critica apertamente dicendo che sbaglia di brutto; non gli piace “l’opposizione preconcetta” della Cgil. Se questa non è una dolorosa frattura, di certo gli somiglia parecchio. Ma sotto c’è dell’altro. Proviamo a decifrare.

1) L’ATTIVIVISMO  DI LANDINI OSCURA ELLY SCHLEIN 
La prima deduzione porta a questo: il segretario generale del sindacato Cgil, in sella dal  gennaio 2019, punta di fatto a scavalcare la segretaria del Pd. Punta a guidare l’opposizione. Si occupa di temi che superano il perimetro di pertinenza. Sbandiera un “pot pourri” di tematiche non tutte proprie della rappresentanza dei lavoratori.

Il leader del sindacato che vien dalla montagna Reggiana (Castelnuovo ne’ Monti) si sta consapevolmente allargando, più di quanto di sicuro avrebbe fatto  Susanna Camusso, Guglielmo Epifani o il più cauto Sergio Cofferati, i suoi predecessori. E mentre Elly fa scouting in vista delle elezioni europee e mette nel suo radar di tutto (Zaki, Laura Boldrini, Cecilia Strada, ecc.)  Landini pensa alla piazza e a “deporre” Giorgia Meloni per un governo tecnico. Fantapolitica?

2) MANIFESTAZIONE TUTTA POLITICA
Inutile girarci attorno. Landini lo ha detto chiaramente:” È il momento di dire basta. I diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione sono oggi tutti messi in discussione. Il lavoro è precario e sottopagato; i  diritti alla salute, alla cura e allo studio non sono più garantiti; la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro peggiora.

Si nega la crisi climatica e si aumentano le spese per armi, anziché essere costruttori di pace. E si vuole stravolgere la Carta con l’autonomia differenziata e il presidenzialismo”. Ha poi precisato:” La manifestazione del 7 ottobre, non è la manifestazione della CGIL ma di oltre 100 associazioni del Paese che vogliono dire basta e proporre temi per un cambiamento”.

3) SBARRA: SCIOPERO SOLO SE NON CI SONO RISPOSTE
Il segretario CISL rompe con la strategia di Landini dicendo che sbaglia ad attaccare il Governo e dice:” La questione dei bassi salari e del lavoro povero è una emergenza nazionale ma va affrontata senza demagogie e con la massima concretezza. Anche noi siamo per un salario dignitoso che, però, deve essere rigorosamente di natura contrattuale.” Quanto al reddito di cittadinanza Sbarra rilancia sulla formazione, nuove tutele e buona flessibilità negoziata.

Poi averte :” Abbiamo sempre detto che è sbagliato mettere sullo stesso piano povertà e lavoro. La priorità è attivare da subito una cabina di regia anti-inflazione che metta insieme sindacati, imprese e Governo nel controllo dei prezzi e nell’impegno reciproco di rinnovare tutti i contratti”. Sbarra esclude che nel prossimo futuro la CISL cederà alla tentazione di fare politica. Landini è avvisato.

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