Per i turisti ostaggio di tour operator sull’orlo del fallimento c’è un rimedio: il Fondo nazionale di garanzia per i pacchetti turistici. La sua funzione dovrebbe essere quella di coprire le spese dei consumatori già versate quando le agenzie di viaggio sono insolventi. Anche in caso di rimpatrio per necessità non dipendenti dal venditore della vacanza è sempre il Fondo a dover coprire i costi.
Il problema è che nel bilancio della presidenza del Consiglio dei Ministri, da cui dipende il dipartimento per il Turismo, non ha previsto nessun stanziamento per il fondo stesso per i prossimi tre anni. Nonostante sia previsto che il denaro sia assicurato dal 2% dei premi delle polizze assicurative obbligatorie per l’esercizio dell’attività di organizzazione di viaggi, nelle casse non c’è un euro.