Twitter: la festa della mamma con gli auguri di 140 caratteri

Sara Grattoggi (Scuola Superiore di Giornalimo Luiss)
Pubblicato il 11 Maggio 2009 - 20:23| Aggiornato il 26 Giugno 2009 OLTRE 6 MESI FA

Niente più fiori, pranzi e bigliettini. Quest’anno alla festa della mamma – almeno in America – ci ha pensato Twitter. La piattaforma di microblogging, vincitrice di un Webby Award 2009 come “fenomeno dell’anno” su Internet, ha fatto da “regia” all’evento, a cui hanno partecipato migliaia di utenti da tutto il mondo, soprattutto dagli Stati Uniti.

Bandite lettere e telefonate, gli auguri si fanno ora con un “tweet”: un aggiornamento del proprio stato, una sorta di messaggio da non più di 140 caratteri. Che domenica 10 maggio  quasi tutti hanno dedicato alla mamma/moglie.

Dai politici alle star dello show-biz fino alle classiche “ragazze della porta accanto”.

Sarah Palin – la “hockey mom” col fucile, candidata repubblicana alla vicepresidenza nelle ultime elezioni americane – augurava una «felice festa della mamma a tutte le grandi madri dell’Alaska che dedicano le loro vite a costruire e investire nel futuro dell’Alaska – i loro figli!». Il governatore del Texas, Richard Perry, citava addirittura la Bibbia: «Colui che trova una moglie trova ciò che bene e riceve la benevolenza del Signore. Proverbi 18:22. Buona festa della mamma».

Tra i consigli per regali dell’ultimo minuto e i racconti delle madri più tecnologiche che si scambiavano confidenze sulla propria giornata, twittgroups.com lanciava anche un concorso: bastava includere il nome della propria mamma (o il proprio) in un “tweet” per partecipare all’estrazione di un iPod Touch da regalarle.

Ma anche per chi, purtroppo, ha perso i genitori, Twitter può essere un’opportunità. A suggerirlo, dalle colonne virtuali dell’Huffington Post, il rabbino Irwin Kula, che pochi giorni fa raccontava di aver finalmente, dopo mesi, deciso cosa incidere sulla tomba della madre, morta da poco. Un “tweet” che descrivesse – e condensasse – la sua lunga vita. Non solo un omaggio, ma anche una sorta di «buon esercizio, nel senso spirituale del termine», secondo il rabbino. Che invita tutti a seguirlo su Twitter e a condividere con lui i propri “TwitObit”: necrologi versione micro-blog.