Uil: Bologna comune più caro di Roma e Milano

BOLOGNA – Nel 2009 il Comune di Bologna ha speso 27,4 milioni per far funzionare giunta e consiglio, oltre che per incarichi, collaborazioni e consulenze. Un dato che incide per il 5,5% sulla spesa corrente, piu' che in citta' come Milano (2,2%) e Roma (3,1%). A fare i conti di quanto e' uscito dalle casse di Palazzo D' Accursio e' la Uil, che sta portando avanti una campagna nazionale sui costi della politica per denunciare gli sprechi. E che ha scattato una fotografia delle amministrazioni pubbliche del Bolognese, scandagliando i rendiconti della Provincia e dei 60 Comuni del territorio. Sessanta comuni in cui a vivere di politica, per il sindacato, sono 18.176 persone, il 4,2% degli occupati. In questo insieme ci sono sindaci, assessori, consiglieri in cda o fondazioni, consulenti e collaboratori che costano ai cittadini piu' di 130 milioni (0,6% del pil provinciale), cioe' 209 euro procapite, per i 631 mila contribuenti. Di questi, 78 milioni sono riferiti a incarichi e consulenze. ''Se si contenessero le spese entro l'80% – ha osservato il segretario generale Uil Emilia-Romagna Gianfranco Martelli – si risparmierebbero 26 milioni. Cifra cospicua cui si potrebbero aggiungere altri risparmi, accorpando i Comuni sotto i 5.000 abitanti''. Mentre i bilanci dei Comuni presi in esame sono del 2009, prima del commissariamento di quello di Bologna, per la Provincia si e' guardato invece al 2010. Anno in cui c'e' stata ''un'impennata'': con 4,6 milioni di euro ha speso il 15,5% in piu' rispetto all'anno prima e il 10,8% in piu' sul 2008. Solo per giunta e consiglio l'aumento e' stato del 40,9% con 3,9 milioni. ''Loro ci hanno detto – ha spiegato Luigi Veltro, del centro studi Uil – che in quella voce sono state inserite anche indennita' di occupazione, ma non hanno spiegato quali''. Discorso a parte, per il Comune di Bologna. Dei 27 milioni spesi, 25 sono in capo a giunta e consiglio (+2,6% del 2008). Che sono costati, insieme alle consulenze (2,6 milioni, calate comunque di oltre il 40%), 112 euro a ogni contribuenti contro i 50 pro-capite di Milano e gli 83 di Roma. Per Martelli, la ricetta sta ''nel diminuire le indennita', le delegazioni e le trasferte, rendendo il tutto piu' sobrio''. Una battaglia e' contro i quartieri (circoscrizioni): per la Uil andrebbe ''abolito questo livello politico'', mentre mantenuto il piano amministrativo con gli sportelli per i cittadini. Dopo le elezioni ''chiederemo con forza a Regione, Provincia e Comune di avviare il percorso sulla definizione dell' area metropolitana''. Una graduatoria, infine, per i Comuni: il piu' 'caro' e' risultato Vergato, con 103 euro per residente, seguito da Granarolo con 95 euro. I meno 'spendaccioni', per la Uil, sono Porretta Terme (12 euro) e Gaggio Montano (13 euro).

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