Gli integratori a base di olio di pesce, spesso pubblicizzati per i loro benefici sulla salute del cuore, l’infiammazione e il benessere del cervello, potrebbero non essere così innocui come si tende a credere, almeno per le persone sane. Recenti studi, tra cui una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, hanno messo in luce che l’uso regolare di questi integratori nelle persone sane potrebbe effettivamente aumentare il rischio di malattie cardiache, ictus e aritmie.
Gli integratori di olio di pesce sono una fonte ricca di acidi grassi Omega-3, nutrienti essenziali che si trovano principalmente nel pesce grasso. Gli Omega-3 sono stati collegati a numerosi benefici per la salute, tra cui la riduzione dell’infiammazione, il miglioramento della salute cerebrale e, soprattutto, la protezione contro le malattie cardiovascolari. Questi benefici sono stati osservati in diversi studi, portando a una diffusa promozione degli integratori di olio di pesce come panacea per la salute del cuore.
Nonostante la popolarità degli integratori di olio di pesce, studi recenti stanno mettendo in discussione la loro efficacia, soprattutto nelle persone sane. La ricerca pubblicata sul British Medical Journal ha utilizzato i dati della UK Biobank, analizzando le informazioni cliniche di 415.737 persone senza malattie cardiovascolari di età compresa tra i 40 e i 69 anni. Di questi, circa un terzo ha dichiarato di utilizzare regolarmente integratori di olio di pesce.
I risultati dello studio sono stati sorprendenti e preoccupanti. I ricercatori hanno scoperto che l’uso regolare di integratori di olio di pesce era associato a un aumento del rischio del 13% di sviluppare aritmie e del 5% di avere un ictus nelle persone sane. Al contrario, nei soggetti con malattie cardiovascolari, l’integrazione con olio di pesce era associata a una riduzione del 15% della progressione dalla fibrillazione atriale all’infarto e a una diminuzione del 9% della progressione dall’insufficienza cardiaca all’esito fatale.
La salute dei partecipanti allo studio è stata monitorata per quasi 12 anni, durante i quali 18.367 persone hanno sviluppato fibrillazione atriale, 22.636 hanno avuto un infarto o ictus o hanno sviluppato insufficienza cardiaca, e 22.140 sono morte. Tra coloro che avevano sviluppato fibrillazione atriale, sono stati riscontrati 3.085 casi di insufficienza cardiaca, 1.180 di ictus e 1.415 di infarto. Questi dati hanno mostrato chiaramente che l’uso regolare di integratori di olio di pesce può avere effetti diversi sulla progressione delle malattie cardiovascolari a seconda dello stato di salute iniziale del soggetto.
Gli autori dello studio sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per chiarire i meccanismi attraverso cui gli integratori di olio di pesce influenzano la salute cardiovascolare. Identificare i fattori confondenti e comprendere meglio come questi integratori interagiscono con altri aspetti della dieta e dello stile di vita sarà fondamentale per fornire raccomandazioni più precise e basate sull’evidenza.
Gli autori dello studio avvertono che l’uso di integratori di olio di pesce per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari dovrebbe essere affrontato con cautela. I benefici cardiovascolari incerti e gli effetti avversi osservati suggeriscono che gli integratori di olio di pesce potrebbero non essere la soluzione ideale per tutti, specialmente per coloro che non soffrono di patologie cardiache preesistenti. È fondamentale che ulteriori studi vengano condotti per determinare se esistono fattori confondenti che potrebbero influenzare gli effetti degli integratori di olio di pesce e per comprendere meglio i meccanismi alla base dello sviluppo e della prognosi delle malattie cardiovascolari.
Gli acidi grassi Omega-3 svolgono un ruolo cruciale nella salute umana, influenzando vari processi fisiologici. Gli Omega-3 come l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA) sono noti per i loro effetti antinfiammatori e antitrombotici, che sono stati ampiamente studiati per il loro potenziale nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, l’evidenza emergente suggerisce che il contesto in cui vengono consumati questi acidi grassi è fondamentale per determinarne l’efficacia.
Una dieta equilibrata e ricca di nutrienti naturali è generalmente preferibile all’assunzione di integratori, tranne nei casi in cui vi siano specifiche carenze o condizioni mediche che ne richiedano l’uso. Consumare pesce grasso come salmone, sgombro e sardine può fornire una quantità adeguata di Omega-3 senza i potenziali rischi associati agli integratori. Una dieta varia e ricca di frutta, verdura, cereali integrali, noci e semi può contribuire in modo significativo alla salute cardiovascolare e generale.
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