UN POPOLO ANESTETIZZATO

di Pietro

Anni di inerzia e di privilegi, di governi (volutamente) miopi prima o poi vengono al pettine. A qualche governo arriva la patata bollente. E’ il caso Alitalia che ci tormenta adesso, ma ci sarà a breve l’energia (che qualcuno mi spieghi il variare dei prezzi alla pompa), i trasporti (provate a viaggiare sugli Appennini un qualsiasi giorno feriale con una corsia di soli camion), la giustizia (a Milano i rinvii delle Corti d’appello sono al 2016) e via dicendo. Ma, come dice Segni, un tempo e in altri Paesi, la gente sarebbe furibonda, non solo ma anche per l’autocrazia. Da noi non esiste più la capacità di indignarsi, di stupirsi di reagire. Vediamo una classe politica sempre abbronzata, che a sbaffo ci sbeffeggia dall’alto delle proprie vacanze su mega Yacht, da appartamenti a Manhattan, per predicare sui salari, sulle tasse. In più ci accollano, senza nemmeno il nostro consenso, un (altro)enorme debito creato da loro («non preoccuparti, appena eletto un posto in Alitalia, alle Poste in FS te lo trovo»). Siamo un popolo di vecchi ignoranti, anestetizzati da soloni e veline, altro che autocrazia. La gente comune nemmeno sa cosa vuol dire, bisogna spiegare loro che se vedo un politico su una barca da milioni di euro devo tirargli i pomodori, non fargli le foto. Partiamo da concetti elementari. Poi arriveremo al concetto di autocrazia.

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