Unabomber/ Condannato a due anni Ezio Zernar, il poliziotto accusato di aver alterato una “prova principe” nel processo contro il bombarolo del nordest

C’é una condanna nella vicenda Unabomber, ma non è a carico dello sconosciuto bombarolo del nordest, bensì per un poliziotto, Ezio Zernar, accusato di aver alterato quella che poteva essere una “prova principe”. Il lamierino di un ordigno inesploso attribuito ad Unabomber, infatti, sarebbe stato manomesso per costruire una prova per incastrare Elvo Zornitta, l’ingegnere di Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, a lungo indagato per le vicende Unabomber con posizione ora archiviata.

Il giudice di Venezia Sergio Trentanovi ha condannato in primo grado a due anni di carcere e ad altrettanti di sospensione dai pubblici uffici, pena sospesa, Zernar, poliziotto del laboratorio di indagini criminalistiche. Il pm Emma Rizzato, che aveva sostenuto l’accusa, ne aveva chiesti quattro per violazione della pubblica custodia, falso ideologico e calunnia con quest’ultimo punto del capo d’accusa mutato dal giudice in «false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria». Zernar avrebbe costruito quella che a lungo era stata definita prima che emergesse la manomissione la “prova regina”, che sarebbe stata data dalle striature trovate su un lato del lamierino e compatibili con i segni lasciati da una forbice che era nelle disponibilità di Zornitta.

Alla lettura della sentenza era assente Zornitta, che aveva partecipato a 11 delle 12 udienze, mentre Zernar ha ascoltato, immobile ma visibilmente tirato. Zernar ha raccolto la solidarietà di una trentina di colleghi che hanno atteso la sentenza che gli hanno confermato la loro piena fiducia e stima dicendosi allibiti e sconcertati dalla sentenza.

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