Usa/ Massacro di My Lai in Vietnam. Arrivano le scuse del tenente Calley per gli stupri e la violenza contro i civili. Fu l’unico ad essere condannato

Pubblicato il 22 Agosto 2009 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA

In un villaggio sperduto e lontano l’America si sporcò le mani. Fu la prima volta, davanti agli occhi del mondo intero. A My Lai gli Stati Uniti fecero un massacro e dopo quarant’anni arrivano i primi rimorsi.

Il 16 marzo del 1968 il tenente William Calley comandava la compagnia Charlie, dell’11esima Brigata di fanteria leggera, alla ricerca di vietcong nascosti nella giungla. Ma non riuscirono nella loro impresa, non ne trovarono.

I soldati sfogarono la loro rabbia contro i civili: stuprarono donne, bastonarono gli anziani, colpirono i bambini. Alla fine di una giornata di ferocia inaudita, interrotta dall’arrivo di un elicottero americano che minaccio’ di sparare contro i commilitoni, il conteggio dei morti era inaudito: 347, la versione ufficiale, ma diverse fonti si sono spinte fino a contarne un migliaio.

«Non passa giorno in cui io non provi rimorso», ha detto Calley, allora 27enne. Invitato a parlarne in pubblico, ha per la prima volta chiesto scusa per quanto accadde. «Provo rimorso per i vietnamiti che furono coinvolti, per le loro famiglie, per i soldati americani e per le famiglie .

Calley fu l’unico, tra i trenta soldati della compagnua ad essere condannato per il massacro. Gli diedero l’ergastolo, ma Richard Nixon commutò la pena a tre anni di arresti domiciliari.