Usa, Nestlè/ La FDA conferma presenza batterio E. coli 0157 in pasta refrigerata per biscotti

La Federal and Drug Administration (FDA) americana ha confermato la presenza del batterio E. coli 0157 in campioni dell’ impasto refrigerato per biscotti Toll House della Nestlè prodotti nella fabbrica dell’azienda dolciaria a Danville, Virginia, a quanto riferisce il Washington Post.

Gli inquirenti non hanno trovato il batterio nell’azienda o nei macchinari, ma in un contenitore di impasto  confezionato nella fabbrica a febbraio, secondo quanto ha dichiarato David Acheson, commissario per la sicurezza del cibo alla FDA.

Il 19 giugno la Nestlè ha volontariamente ritirato dal mercato 30 mila casse del suo impasto refrigerato dopo che funzionari della FDA e dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Infezioni (CDC) sospettarono che dozzine di casi di malattie collegate all’ E. coli erano state contratte attraverso il prodotto della Nestlè.

Quasi tutte le vittime, in maggioranza donne al di sotto dei 19 anni, hanno dichiarato di aver mangiato l’impasto  allo stato crudo prima di avvertire sintomi di malessere.

I funzionari dell’FDA e del CDCP non hanno ancora capito come l’E. coli 0157, un batterio che vive negli intestini del bestiame, possa essere finito in un prodotto con cui non è mai a contatto. Il rischio generalmente associato con l’impasto crudo per biscotti è la salmonella, un batterio che si trova nelle uova crude. Ma, scrive il Post, nessuno degli ingresienti usati per confezionare l’impasto Nestlè, uova, latte, farina,cioccolato e burro può far da veicolo all’E. coli 0157.

I ricercatori federali hanno trascorso più di una settimana alla fabbrica di Danville senza trovare alcun segno di contaminazione nel personale, ha detto Acheson. ”La vicenda suscita la possibilità che si è trattato di un ingrediente, il che significa che i produttori di cibo deve vigilare costantemente, perchè i cibi che consideriamo a basso rischio potrebbe essere contaminati da un mortale agente patogeno”.

Fino alla settimana scorsa la CDC ha riscontrato 69 casi di malattie E. coli 0157 collegate all’ingerimento di impasto per biscotti in 29 stati. Trentaquattro malati sono stati ricoverati in ospedale e nove hanno subito serie complicazioni, ma nessuno di essi è morto.

William Marler, un avvocato di Seattle, Washington, specializzato in casi di avvelenamento alimentare che rappresenta 23 malati, ha dichiarato al Post che i risultati confermanti la contaminazione rafforzano le iniziative legali dei suoi assistiti, ”ma non servono a capire come l’E. coli sia finito nell’impasto per biscotti’.

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