USA: PIANO SALVA-BANCHE DA 2.000 MILIARDI DI DOLLARI, MA WALL STREET CROLLA

Il governo americano mette a punto la sua strategia contro la crisi economica. Il nuovo Piano di stabilità finanziaria si basa su tre punti, cioè il «rilancio del credito», «fornire un aiuto vitale alle piccole imprese e ai proprietari immobiliari», e «rafforzare e pulire le banche». Lo ha detto il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner.

FINO A 2.000 MILIARDI – La crisi finanziaria «è senza precedenti», con il «sistema finanziario che sta lavorando contro la ripresa». E per invertire questo trend e aiutare l'economia, il governo americano si impegna per circa 2.000 miliardi di dollari per rilanciare il credito e stabilizzare i mercati finanziari: il segretario al Tesoro alza il velo su un massiccio piano «salva banche» che, ammette, «è costoso, comporta l'assunzione di rischi e richiede del tempo» ma è necessario. «Non possiamo attenderci dei risultati immediati», sottolinea il presidente della Fed ben Bernanke, constatando come «per stabilizzare l'economia c'è bisogno di un'azione forte».

WALL STREET – Ma il piano di Geithner non è stato ben accolto dalla Borsa americana. A Wall Street, subito dopo la sua presentazione, Dow Jones e Nasdaq hanno imboccato decisamente la via del ribasso. In chiusura il Dow Jones chiude cedendo il 4,65% a 7.887,60 punti, il Nasdaq arretra del 4,20% a 1.524,72 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,91% a 827,16 punti.

SENATO: SI' A PACCHETTO STIMOLO – Neanche il via libera del Senato al pacchetto di stimolo da 838 miliardi di dollari riesce a dare slancio agli indici: il Senato ha dato il via libera, con 61 voti a favore e 37 contrari, al pacchetto chiesto dal presidente Obama per un valore di 838 miliardi di dollari. Per un suo varo definitivo, Camera e Senato devono mettersi d'accordo su un testo comune, infatti quello della Camera prevede 819 miliardi ed è accompagnato da maggiori investimenti. Per ottenere l'appoggio di tre senatori repubblicani sono state fatte una serie di concessioni fiscali che hanno irritato i democratici alla Camera. «Lavoreremo con le banche» ha assicurato il presidente Barack Obama, evidenziando come «non è ancora chiaro» se serviranno o meno ulteriori fondi per risolvere la crisi finanziaria in atto, bisognerà vedere quanto e come verrà ripristinata fiducia sui mercati. Il piano per le banche è uno dei pilastri della ricetta Obama per rilanciare l'economia, per la quale «dobbiamo fermare la spirale negativa» in atto. Definendo gli sforzi effettuati finora per constare la crisi finanziaria in atto «inadeguati», Geithner presenta il Financial Stability Plan che «sostituirà» l'attuale programma, cioè il Tarp, e che si muove – come spiegato dallo stesso Geithner – su tre elementi. Il primo sono le iniezioni di capitale nelle banche ma a condizioni ben precise: gli istituti dovranno infatti sottoporsi a uno stress test per verificare il capitale, oltre a dover utilizzare le risorse ricevute per aumentare i prestiti: «Vogliamo assicurarci che ogni dollaro di aiuti serva a generare un livello di capitale maggiore da destinare ai finanziamenti», ha illustrato Geithner.

STOP AI COMPENSI – A questo si aggiungono i paletti ai compensi dei manager, fissati a 500.000 dollari l'anno, ai dividendi trimestrali e l'obbligo per il Tesoro di mettere on line, a disposizione del pubblico, i contratti siglati con le singole istituzioni e quindi le risorse investite. Il secondo aspetto riguarda invece l'ampliamento del programma Fed a sostegno dei consumi. Il piano stabilisce la possibilità per la Fed di ampliare fino a 1.000 miliardi di dollari il Talf (Term Asset-backed Secutiry Loan). Il Talf è un piano a sostegno della liquidità con il quale si sostiene il mercato delle cosiddette ABS, cioè Asset-Backed Securities, titoli che a loro volta poggiano su diverse tipologie di prestiti, da quelli agli studenti, ai finanziamenti per comprare le auto, alle carte di credito, ai prestiti garantiti da un organismo preposto a finanziare le piccole aziende, cioè la Small Business Administration.

MUTUI E ASSET TOSSICI- Il governo si impegna inoltre a destinare 50 miliardi di dollari alla rinegoziazione dei mutui, così da contenere il fenomeno dei pignoramenti. Un piano più ampio per il settore immobiliare, comunque arriverà in alcune settimane. Il terzo e ultimo aspetto è quello della creazione di un fondo pubblico privato per l'acquisto di asset tossici ai quali saranno destinati fino a 1.000 miliardi: la base di partenza per il fondo è una capacità finanziaria per il fondo di 500 miliardi di dollari, che potrà comunque essere ampliata fino a 1.000 miliardi.

 

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