USA, PRONTO PIANO SALVA-BANCHE: PRIMO OK DEL SENATO A PIANO AIUTI ECONOMIA

Giornata cruciale per i piani di stimolo dell'economia e di rilancio del credito e stabilizzazione della finanza Usa targati Obama e Geithner. Ieri il Senato americano ha dato il primo via libera procedurale al pacchetto di stimoli anticrisi di Obama da circa 800 miliardi di euro. I voti a favore sono stati 61 su 98 a fronte di una maggioranza qualifica richeista di 60 voti. Il voto era atteso come un test fondamentale in vista dell'approvazione definitiva del piano, prevista per oggi, martedì, che a questo punto non dovrebbe incontrare particolari difficoltà. I democratici hanno ottenuto il via libera in Senato grazie all'appoggio di tre repubblicani (Susan Collins e Olympia J. Snowe del Maine e Arlen Specter della Pennsylvania), incasssato in cambio di alcuni sgravi fiscali.

Mentre il pacchetto si stimolo muove i suoi passi in Congresso, il piano per il rilancio del credito e la stabilizzazione del sistema finanziario americano «è praticamente pronto», e lo staff del Tesoro sta mettendo a punto gli ultimi, piccoli aggiustamenti. Il progetto – secondo le indiscrezioni circolate – dovrebbe prevedere una sorta di partnership pubblico-privata per l'acquisto degli asset tossici che appesantiscono i bilanci delle banche: l'ipotesi di una nazionalizzazione delle banche e della creazione di una bad bank pubblica nella quale far confluire tali asset sarebbe stata accantonata perchè ritenuta o non adatta o troppo costosa. Il piano sarà svelato oggì alle ore 17 italiane dal segretario al Tesoro Timothy Geithner che, poche ore dopo, apparirà in Senato per un'audizione sul Tarp (Trouble Asset Relief Program). Nel piano dovrebbero rientrare nuovi programmi per 50-100 miliardi di dollari per aiutare i proprietari di case in difficoltà; iniezioni di capitale nelle banche; l'ampliamento dei programmi della Fed per rilanciare il credito; e un meccanismo per risolvere il nodo degli asset tossici. Pur senza alcuna conferma da parte delle autorità, l'idea che si possa ricorrere all'aiuto dei privati per ripulire i bilanci delle banche sembrerebbe accreditata, visto i costi decisamente più contenuti.

Le autorità, infatti, si limiterebbero a offrire garanzie pubbliche così come è stato fatto per Citigroup e Bank of America. Secondo il New York Times, gli investitori privati acquisterebbero a un prezzo fortemente ridotto gli asset delle banche e otterrebbero una garanzia del governo sulle future perdite che potrebbero verificarsi. Inoltre – secondo la Cnbc – il piano potrebbe includere la possibilità di convertire le azioni privilegiate detenute in istituti di credito in titoli ordinari, così da poter influenzare le decisioni del management. Fino a ora il dipartimento del Tesoro si è limitato a precisare che l'obiettivo del progetto è quello di rafforzare l'economia americana, permettendo al credito di continuare a girare verso famiglie e imprese. Inoltre il progetto fisserebbe dei paletti sulle modalità di spesa dei soldi dei contribuenti, che vanno utilizzati in modo più «responsabile, controllato e trasparente». Il progetto sarà svelato poco prima che il presidente della Fed, Ben Bernanke, appaia in Senato per un'audizione sull'attuazione dei programmi a disposizione della banca centrale a sostegno del credito.

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