Vaccino italiano contro Aids, sperimentazione in Sudafrica

ROMA – Passo avanti, decisivo, nella sperimentazione del vaccino terapeutico italiano contro l'Hiv-Aids: dopo i primi risultati, definiti ''molto soddisfacenti'', dei test effettuati su 160 volontari italiani, sta per partire la sperimentazione di fase due in Sudafrica su 200 pazienti. Obiettivo, valutare ulteriormente l'efficacia del vaccino. Cio', ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanita' (Iss) Enrico Garaci, partendo da premesse ''incoraggianti''. Il vaccino Tat, messo a punto dal team della ricercatrice Barbara Ensoli dell'Iss, e' il vaccino terapeutico anti-Aids allo studio (la cui funzione e' bloccare la patologia in soggetti gia' infettati) in fase piu' avanzata di sperimentazione. Ed anche se la cautela e' d'obbligo, la stessa Ensoli si dice ottimista ed afferma che il vaccino potrebbe essere disponibile in pochi anni. Lo studio, in collaborazione con il National Department of Health del Sudafrica e finanziato dal ministero della Salute, è in questa fase di sperimentazione sostenuto dal ministero degli Esteri italiano. – SPERIMENTAZIONE FASE DUE SU 200 VOLONTARI SUDAFRICANI: La sperimentazione in Sudafrica interesserà un totale di 200 partecipanti di età tra i 18 e i 45 anni. Lo studio, spiega l'Iss, sarà condotto in doppio cieco (ovvero, né il paziente né il medico conoscono la natura del farmaco effettivamente somministrato, se sia un vaccino o una sostanza placebo) e con un gruppo di controllo (al quale verrà somministrato solo il placebo). L'immunizzazione terapeutica sperimentale sarà eseguita tramite somministrazioni del vaccino Tat a persone con infezione da HIV in terapia antiretrovirale (HAART). – GARACI (ISS), PREMESSE PER VACCINO SONO INCORAGGIANTI: Questa fase di studio, in particolare, ha sottolineato Garaci, "è stata resa possibile da anni di ricerche frutto del finanziamento del ministero della Salute e che oggi si avvale del contributo del ministero degli Esteri, poiché fa parte di un programma di cooperazione tra il governo italiano e il governo sudafricano". La sperimentazione parte da "premesse incoraggianti", spiega, poiché lo studio in Sud Africa inizia dopo che il vaccino Tat ha dimostrato di essere sicuro e capace di indurre risposte immuni specifiche nei precedenti studi di Fase I già condotti sull'uomo e nello studio di Fase II in Italia. Il vaccino Tat si rivela ora un "promettente strumento – afferma l'Iss – per migliorare le funzioni immunitarie in soggetti HIV positivi in terapia antiretrovirale". I risultati della sperimentazione di Fase II condotta in Italia in 11 centri clinici e attualmente in fase di completamento, indicano che la vaccinazione con Tat è "sicura e immunogenica" e che il vaccino Tat è "capace di migliorare la risposta immunitaria nei pazienti sieropositivi già in trattamento". Il vaccino Tat ha, infatti, dimostrato di avere un ruolo chiave nel ridurre le alterazioni del sistema immunitario riscontrate nell'infezione da HIV e che normalmente persistono anche in corso di trattamento antiretrovirale efficace. La sperimentazione ha inoltre evidenziato che sono proprio i pazienti con maggiore compromissione immunologica a trarre i maggiori benefici dalla vaccinazione con Tat. .

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