Vaccino Pfizer: a ottobre sapremo se funziona. Quello di Oxford non dà reazioni avverse

Il colosso farmaceutico Pfizer saprà entro la fine di ottobre se il vaccino anti-Covid a cui sta lavorando funziona o meno.

Nel frattempo il presidente dell’Irbm di Pomezia Piero Di Lorenzo ha annunciato che entro l’anno saranno disponibili due milioni di dosi del vaccino in sperimentazione.

Notizia confortante perché riguarda lo stesso vaccino di cui era stata interrotto il protocollo sperimentale per una sospetta reazione avversa registrata in uno dei volontari.

Pfizer. Se tutto va bene a ottobre sapremo se il vaccino funziona

Il colosso farmaceutico Pfizer saprà entro la fine di ottobre se il vaccino anti-Covid a cui sta lavorando funziona o meno: lo ha detto l’amministratore delegato della società, Albert Bourla.

“Nel migliore dei casi c’è una buona probabilità, più del 60%, che sapremo se il prodotto funziona o meno entro la fine di ottobre”, ha detto Bourla alla CBS.

E nel caso in cui i risultati saranno positivi, l’arrivo del vaccino sul mercato l’anno prossimo dipenderà da quanto tempo impiegheranno le autorità ad approvarlo.

La distribuzione del vaccino, ha concluso il manager, sarà un problema a causa delle complessità legate alla spedizione dei medicinali, ma la Pfizer – ha precisato – sa come gestire queste operazioni.

Vaccino Irbm Pomezia: “Entro l’anno due milioni di dosi”

Entro l’anno avremo 2 milioni di dosi di vaccino anti Covid-19. Così il presidente dell’Irbm di Pomezia Piero Di Lorenzo in un’intervista su La Stampa.

A proposito dello stop sulla sperimentazione in collaborazione con Oxford, “non abbiamo fatto neppure in tempo a fermarci.

Tutto si è risolto in 24 ore con la commissione scientifica indipendente che ha stabilito che la reazione non dipendeva dal vaccino”.

Nei 50mila volontari su cui è in corso la sperimentazione non si sono registrate fino a oggi reazioni avverse.

“Se nella fase 1 e 2 si vaccinano soggetti sani, nella fase 3 si reclutano anche persone con patologie a volte severe quindi è assolutamente fisiologico che si registrino criticità”.

Quali sono ora i tempi? “Come ha detto il presidente di AstraZeneca Pascal Soriot si può tranquillamente arrivare a distribuzione entro fine anno se non si verificano altri eventi.

L’ipotesi novembre è tuttora in campo, incrociando le dita, aspettiamo con cauto ottimismo”. I risultati della sperimentazione del vaccino sono “una forte risposta immunitaria e una produzione importante di linfociti, esattamente quello che un vaccino deve fare. Un risultato anche migliore delle nostre aspettative”.

“L’Europa ha ordinato 300 milioni di dosi e opzionato 100 milioni, che dovranno essere distribuite entro giugno 2021 – osserva – l’Italia ne ha ordinate 70 milioni.

Di questi i primi 2-3 milioni arriveranno entro fine anno”; costerà “due euro e mezzo a fiala, il prezzo industriale all’osso”. (fonte Ansa)

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