Vendola chiede 'primarie nazionali subito'

ROMA – ''Bisogna smetterla di attendere e rimettersi in moto'' preparando anche a livello nazionale ''una proposta autonoma, un'agenda e un leader che lanci la sfida'' al centrodestra per il governo del Paese. Ne e' convinto Nichi Vendola, leader di Sel, che in un'intervista al Fatto quotidiano spiega che ''se Bersani dice che le primarie sono ancora premature, io dico invece che prima si parte e meglio e', come dimostrano queste elezioni''. ''Oggi – chiarisce – la mia priorita' sono i ballotaggi'' e ''non voglio porre petulanti ultimatum'' ma ''e' dall'estate scorsa che chiedo di aprire un cantiere con la societa' civile''. Intanto Sel, spiega anche in una intervista al Mattino, e' diventata il secondo partito del centrosinistra, ''superiamo il 10% a Bologna, l'8% a Gorizia, a Cagliari siamo al 7%, a Torino quasi al 6%''. Ma ''a Milano saremmo riusciti – domanda Vendola a sostegno delle primarie nazionali di coalizione – a rompere il falso mito del buongoverno della Moratti se Onida, Boeri, Sacerdoti non avessero portato confronto di idee e di proposte nel centro e nella periferia della citta'?''. ''Il centrodestra – osserva – mi sembra oggi un raggruppamento di pugili suonati, incapaci di gestire una crisi che gli scoppia tra le mani. Arroganti e incapaci''. Con queste amministrative, insiste, ''si e' aperta la partita del futuro'', c'e' stata ''una straordinaria scossa democratica: l'Italia si e' spostata a sinistra e ci sono buone ragioni per pensare, come si diceva nel '68 francese, 'questo e' solo un inizio' ''. Bisogna smetterla pero' col ''dogma'' di chi dice che 'si vince solo al centro': ''Questo voto – sottolinea il leader di Sel – dimostra che le velleita' esoteriche sull'ineluttabilita' degli accordi politici non valgono un tubo''.

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