Viareggio/ Cede il primo carrello si crea un effetto domino poi il disastro. Errore umano, mancati controlli?

Il cedimento dell’asse di un carrello, l’effetto domino su altri quattro convogli poi il disastro. È andata così questa notte.  Ne sono convinti i ferrovieri che in una nota spiegano: «Il cedimento di un asse di uno dei primi vagoni-cisterna del convoglio 50325 Trecate-Gricignano: sarebbe stato questo a causare l’esplosione nella stazione di Viareggio». Poi la precisazione: «Il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate non aveva evidenziato alcuna anomalia».

Il carrello, un cedimento. Ma come è potuto accadere? L’ad delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, non ha dubbi: «Non c’è stato nessun errore umano». Poi la precisazione: «Questi vagoni appartengono a società internazionali ( i 14 carri del convoglio hanno immatricolazione delle ferrovie polacche e tedesche, e il primo carro appartiene ad una società viennese), rispondono a norme di trasporto dell’Unione europea e dell’Onu» e ha aggiunto che proprio i controlli sull’asse fanno parte di «quelle revisioni che sono obbligatorie per le società».

E secondo Moretti: «Dal controllo delle scadenze apposte sui vagoni sembra che la revisione sia stata effettuata regolarmente».

Il carrello, sempre il carrello. Così anche il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli dichiara: «Stiamo vedendo se questo cedimento strutturale sia doloso, se siano stati fatti tutti i controlli immaginabili».

A conferma di quanto dichiarato dal Moretti, Matteoli ha precisato: «Il vagone in questione è stato immatricolato in Germania, appartiene a una società estera che trasporta gas. Al momento pare che ogni vagone abbia impresso un marchio a dimostrazione di quando siano state fatte le verifiche e pare che questo marchio sia in regola su tutti i vagoni». Il dubbio però rimane: «Continuo a ripetere pare, pare perché bisogna aspettare le conclusioni delle commissioni» che stanno lavorando, tra cui quella sulla sicurezza.

Se il cedimento del carrello rimane ancora da chiarire, anche sulla cisterna rimangono nodi da sciogliere.  Il container da cui è fuoriuscito il gas apparteneva alla società internazionale Gatx con sede europea a Vienna. Il vagone avrebbe subito un cedimento strutturale: si sarebbe rotto un’asse. E proprio la società con sede a Vienna avrebbe dovuto assicurare la revisione di tutti gli elementi strutturali.

Una tesi che Gatx non condivide. Secondo Werner Mitteregger, numero due della Gatx a Vienna, la società Gatx Rail cui appartiene il vagone si limita all’affitto dei mezzi ferroviari gestiti poi dai clienti finali. Sono loro i responsabili delle sostanze trasportate e della gestione del mezzo. «Sono profondamente scioccato per quanto è successo – premette Mitteregger – un incidente del genere non si era mai verificato con i nostri vagoni». «Per ora non sappiamo ancora chi abbia affittato il vagone esploso, stiamo verificando, abbiamo migliaia di clienti», spiega ancora. Del resto, aggiunge, «è troppo presto per poter sapere che cosa abbia provocato l’esplosione».

Mitterregger cerca di respingere ogni tipo di responsabilità nell’accaduto. E assicura: «Sono sempre mezzi relativamente nuovi, che vengono controllati prima di essere consegnati al cliente che li prende in affitto». Dopodiché, spiega «è come quando si affitta un’auto». In pratica la responsabilità della manutenzione e della gestione del mezzo ricade su chi l’affitta.

Mitteregger ha però confermato che la Gatx è responsabile della revisione tecnica delle cisterne e che le revisioni avvengono ogni 4-6 anni a seconda dei prodotti. Anche le società che prendono in affitto le cisterne, ha sottolineato Mitteregger, «hanno però degli obblighi di manutenzione».

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