Vicenda Mondadori: botta e risposta tra Marina Berlusconi ed Ezio Mauro

ROMA – Duello di accuse tra Marina Berlusconi ed Ezio Mauro, iniziato con le parole di lei dalle pagine del Corriere della sera e proseguita con toni forti intorno al tema della causa sulla vicenda Mondadori. La presidente della Mondadori punta il dito contro l'utilizzazione da parte del ''Gruppo De Benedetti, con l'editrice di L'Espresso e di Repubblica, che rischiava di dover pagare al fisco fino a 45 milioni'' della legge definita 'ad aziendam'; il direttore de La Repubblica spiega che lei non parla del problema fondamentale, ovvero ''che la sedia su cui e' seduta la Mondadori e' stata ottenuta fraudolentemente con la corruzione dei magistrati, strappando la Mondadori al legittimo proprietario''. Tutto inizia dall'intervista al Corsera di oggi in cui Marina Berlusconi spiega che la sentenza di appello la attende ''con la serenita' di chi sa di essere totalmente dalla parte della ragione''. Ma ha invece – aggiunge – ''molto da dire su De Benedetti'' che prima ha attaccato la cosiddetta 'legge ad aziendam' e poi ''in silenzio l'ha usata''. I giornali del gruppo De Benedetti ''da vent'anni – attacca – hanno un solo obiettivo, distruggere il presidente del Consiglio attraverso un linciaggio sistematico''. Pero' c'e' ''una questione di coerenza'': dopo la polemica ''avviata e cavalcata da Repubblica sulla presunta 'legge ad aziendam' per un contenzioso fiscale che riguardava la Mondadori'', con annesse ''paginate dedicate ai turbamenti di alcuni nostri autori legati alla vicenda'', altre ''centosettantasette aziende hanno utilizzato quella presunta legge ad aziendam. E chi c'e' nell'elenco? Proprio il gruppo De Benedetti, con l'editrice di L'Espresso e di Repubblica, che rischiava di dover pagare al fisco fino a 45 milioni''. Ad Ezio Mauro, che interviene a Repubblica Domani in onda oggi su Repubblica tv, dispiace doversi ''occupare per un minuto di una miseria italiana. Io non ho mai tirato in causa Marina Berlusconi, ma lei tira in causa impropriamente e maldestramente Repubblica. Merita non una risposta, ma un richiamo ai fatti. Il nostro gruppo usufruisce delle leggi della Repubblica italiana, diverso e' costruirsi le leggi per poterne usufruire. E' una differenza che capisce chiunque, meno la signora Berlusconi'', ha detto il direttore di Repubblica. ''Un conto e' muoversi nella legalita' – ha spiegato Mauro -, un conto e' intervenire su quella legalita' forzandola al punto da costruire strumenti di cui poi si usufruisce, come dimostra la legislazione ad personam, ancor piu' di quella ad aziendam. Infine, la signora Berlusconi ha lo spazio di un'intera pagina e non affronta mai il problema capitale. E cioe' che la sedia su cui e' seduta la Mondadori e' stata ottenuta fraudolentemente con la corruzione dei magistrati, strappando la Mondadori al legittimo proprietario, attraverso la frode e la corruzione dei magistrati. Tutto questo certificato da tre gradi di giudizio e da una sentenza passata in giudicato. Di che cosa stiamo parlando?'' Pronta la replica di Marina Berlusconi, secondo la quale ''l'assenza di argomentazioni reali porta a una risposta dai toni nervosi e arroganti. Una risposta fuori tema, come chiunque capisce, tranne il signor Ezio Mauro''. ''E' comprensibile – ha aggiunto – l'imbarazzo di chi, avendo usato in silenzio una legge condannata ad alta voce, non riesce a trovare alcun elemento concreto per giustificare questa totale mancanza di coerenza''. ''Come affrontare – ha proseguito – la missione impossibile di difendere un conclamato e perenne conflitto di interessi tra demagogia pubblica e portafoglio privato? Il signor Ezio Mauro non trova di meglio che dare ''maldestramente'' lezioni di legalita' e arrivare alla totale manipolazione dei fatti. Un ottimo esempio, questo si', di assoluta coerenza rispetto alla linea editoriale e ai comportamenti suoi e del suo giornale''.

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