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Vittoria Bussi e Omar Di Felice, ciclisti da copertina e da record solitari: lei in Messico, lui va al Polo Sud

Vittoria Bussi e Omar Di Felice, due ciclisti romani da copertina. Due atleti speciali, fuori dal coro. Due protagonisti dello Sport tricolore.

E, soprattutto, due belle storie di forza fisica e mentale con cui hanno coronato una impresa sportiva da Guinness dei primati.

Vittoria è la prima donna al mondo che è riuscita ad abbattere il muro dei 50 km/h; Omar, re dell’ultraciclismo – dopo imprese epiche come la lunga traversata dell’Himalaya in bici per poi compiere la salita fino al campo base dell’Everest o la traversata del deserto dei Gobi – ora vuole andare in bici al Polo Sud e attraversarlo.

Entrambi hanno in comune il piacere della solitudine. Ed entrambi nutrono il desiderio di alzare sempre più l’asticella del suo possibile. Hanno entrambi un innato desiderio di confrontarsi con se stessi e di vivere una esperienza in scenari unici. Vediamo.

VITTORIA, L’ORA DI UNA VISIONARIA
Vittoria Bussi, 36 anni, è andata in Messico e ha battuto il record dei 50 all’ora come fece Moser con il suo 51,151 sempre in Messico nel 1984. Vittoria, ha scritto Pier Bergonzi “ ha centrato un record da visionaria che ricorda quello di Graham Obree, lo scozzese che si costruì personalmente la bici usando anche pezzi di lavatrice e poi fece meglio di Moser sulla pista di Hamar in Norvegia (1993.

E come Obree anche Vittoria ha costruito il record con l’aiuto di famigliari  e di qualche amico che ha messo a disposizione il suo tempo gratuitamente. E con un budget minimo ha realizzato il suo sogno artigianale”. Inevitabile la coda polemica perché’ Vittoria non ha avuto diretta Tv e l’appoggio federale. Chissà se la chiameranno per la crono olimpica di Parigi.

OMAR, IL CICLISTA ESTREMO CHE VA AL POLO SUD
Omar Di Felice, 42 anni, romano della più bell’acqua, ciclista estremo, atleta-esploratore, è pronto ad una nuova impresa: attraversare il Polo Sud a bordo di una bici. Partirà a giorni. Lo aspettano migliaia di kilometri tra i ghiacci e temperature a – 40. Una sfida nella sfida. Tutto in solitaria. Il trucco? Omar risponde:” Il trucco è avere un buon rapporto con se stessi. Sono un ciclista estremo, per via del mio lavoro vado a caccia della solitudine, quasi fosse una comfort zone”. Lo aspetta la sfida più grande della sua carriera, un copione fiabesco: Omar, la sua bici, una piccola slitta con tutto l’occorrente e i viveri, un telefono satellitare e un modem pesantissimo. Ogni giorno darà notizie al suo team e alla agenzia che segue le imprese sportive in Antartide. Partirà dalla Costa Hercules Inlet nella punta meridionale del Sud America. Quindi percorrerà 1.200 km attraverso il Polo Sud per poi tirare dritto fino al Leveret Glacier (ghiacciato lungo 90 km) e poi tornare indietro. La bici è una “ Fat Bike” dalle ruote piuttosto larghe e anche chiodate così da far presa sui ghiacci. I pasti saranno liofilizzati proprio come quelli degli astronauti. A Natale sarà di nuovo a Roma.

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