Vuelta, il ceco Pavel Bittner, 21 anni, alfiere del team olandese DSM, professionista solo da un anno, ha battuto in volata due monumenti come Van Aert e Groves. Primo sul traguardo di Siviglia, quinta tappa della Vuelta di Spagna.
Il talento cecoslovacco ha vinto la sua prima tappa da professionista a pieno titolo. Ha messo a segno una volata di potenza e sapienza tattica. Ha preso la ruota di Van Aert e, sulla linea di arrivo, lo ha superato con un colpo di reni magistrale. Classifica immutata: Roglic rimane in maglia rossa tallonato da Almeida (+8”) e Mas (+32”). Quarto Tiberi in maglia bianca a 38”.
TAPPA DI PIANURA PER LA VUELTA
Quinta tappa di 177 km per lo più in pianura. Zero Gpm. Prima parte (140 km) comunque impegnativa,tutta saliscendi; poi molto meno fino al capoluogo andaluso; la Fuente-Siviglia è servita per smaltire le scorie metaboliche che l’organismo ha prodotto nella quarta tappa con il suo micidiale arrivo in salita (punte del 20%). La prima tappa di montagna ha incoronato Re Roglic; a 34 anni lo sloveno è ancora un osso duro per tutti. E ha indossato la maglia rossa n.38 della sua eccezionale carriera.
Ne è uscita la tappa che ci si aspettava,la tappa più semplice delle tre settimane di corsa (finale a Madrid l’8 settembre) con una sola e modesta asperità a 52 km dall’arrivo: il Puerto Blanco (3,5 km al 5,5%). Tutto qui. La fase più tortuosa? È stata nel finale con l’attraversamento di Siviglia, la città del flamenco e delle corride, cuore della Andalusia; terra plasmata prima dall’Impero romano e poi dai vandali, visigoti, bizantini, arabi e i berberi del Maghreb.
GARA NEL GRAN CALDO
Partenza alle 13.26 con un pimpante Roglic, capitano della Red Bull, in gran spolvero.
Soliti scatti e controscatti iniziali. Poi, quasi subito, la fuga di giornata con Ruiz Ibon e Txomin Juaristi: la coppia spagnola resta all’attacco con grande coraggio accompagnati da un gran caldo (sfiorati i 43 gradi a Siviglia). I primi 110 km se ne vanno senza scossoni. Il gruppo controlla ad andatura turistica. Record di borracce e ghiaccio sul collo. I battistrada e conservano 3 minuti di vantaggio. Noia infinita. Lunghi e assolati rettilinei tra terreni siccitosi. Tre ore così a 36,8 km/h. I pompieri innaffiano i corridori al loro passaggio con gli idranti. A 50 km dall’arrivo il gruppo accentua notevolmente il ritmo. Comincia un’altra corsa in vista del traguardo intermedio di La Algaba, vicino al traguardo (25 km).
VUELTA, FINALE ESPLOSIVO
I due fuggitivi sono raggiunti a 37,8 km dal traguardo. I “treni” si preparano per tempo alla volata delle ruote veloci. Aumenta la tensione. Vento laterale. Sprint vinto da Groves. Ultimi 20 km nervosi, vento contrario, strada ampia, andatura sostenuta. Il gruppo entra alla periferia della di Siviglia a 58 km/h tra due ali di folla. Ai -10 si accende la bagarre, inevitabili le cadute (senza gravi conseguenze, per fortuna). Volatona al fotofinish: tra i due litiganti (Groves e Van Aert, i super favoriti) ha la meglio il giovane ceco Bittner che ha beffato Van Aert di meno di mezza ruota.