WALL STREET SPROFONDA, MORGAN STANLEY IN CRISI, BORSE EUROPEE BRUCIANO 124 MLD

Con una mossa senza precedenti la Fed evita in extremis il fallimento di Aig, accordandole un finanziamento da 85 miliardi di dollari. Il piano si salvataggio, orchestrato ancora una volta da Banca centrale, Tesoro e appoggiato dal presidente George W.Bush, prevede inoltre che il colosso assicurativo passi sotto il controllo del Governo: una decisione storica visto che, a differenza di Fannie Mae e Freddie Mac, Aig non è neanche regolata dal governo federale.

MERCATI SOTTO STRESS – Dopo aver deluso Wall Street non tagliando il costo del denaro, la Fed cerca così di tranquillizzare il mercato, ancora scosso dal fallimento di Lehman Brothers. Il crac di Aig avrebbe avuto conseguenze catastrofiche sui mercati americani e mondiali, già sotto stress: mastodonte con un bilancio da 1.040 miliardi di dollari, il colosso assicurativo se fosse fallito avrebbe rischiato di innescare un effetto domino, spingendo al collasso una serie di intermediari finanziari e causando perdite – secondo le prime approssimative stime – per oltre 180 miliardi di dollari solo alle istituzioni finanziarie.

WALL STREET – Ma la mossa della Fed non sembra aver raggiunto il suo scopo. Dopo aver aperto in negativo la Borsa americana estende le sue perdite con gli indici che segnano ribassi superiori al 3%. Aig perde il 45%, nonostante il salvataggio. A due ore dall’avvio delle contrattazioni, il Dow Jones segna -3,08% a 10.718,03 punti; il Nasdaq composite -3,66% a 2.127,18 punti e lo S&P 500 cede il 4% a 1163,02 punti. Male quasi tutti i finanziari, poichè i mercati si aspettano nuovi possibili crack, dopo Lehman e Aig. Gli investitori rimangono infatti pessimisti sulle sorti del settore finanziario. La stessa Fed è stata costretta a chiedere al Tesoro Usa di varare un piano di finanziamento straordinario mediante la creazione di aste speciali. Questo perchè la stessa riserva federale ha bisogno di nuovi fondi per finanziare i suoi interventi per garantire la liquidità del sistema finanziario. Si tratta dunque di uno sviluppo importante ma che conferma tutta la gravità della crisi in atto e che dunque ha ulteriormente depresso l’umore degli investitori.

PIAZZA AFFARI – Male anche le Borse europee. Piazza Affari chiude in forte calo con il Mibtel che lascia sul terreno il 2,22%. Parigi perde il 2,14%, Francoforte l’1,75%. Le Borse europee nella seduta odierna hanno bruciato quasi 125 miliardi di euro di capitalizzazione (123,8 miliardi per l’esattezza). Al termine delle contrattazioni infatti il Dj Stoxx 600, indice che sintetizza l’andamento dei mercati del Vecchio Continente, ha registrato una perdita di circa 2 punti percentuali (-2,06%).

PIANO SENZA PRECEDENTI – E dire che dopo una giornata convulsa e il susseguirsi di febbrili incontri, il presidente della Fed Ben Bernanke e il segretario del Tesoro Henry ‘Hank’ Paulson erano usciti allo scoperto, con un piano storico, che non aveva precedenti. Tramontati i tentativi di trovare una soluzione privata con il coinvolgimento di JpMorgan e Goldman Sachs, Bernanke e Paulson hanno ritenuto che l’unica alternativa perseguibile al fine di evitare un collasso del sistema fosse un intervento diretto. Per la seconda volta dai tempi della Grande Depressione, la Fed si è avvalsa della speciale autorità conferitale della statuto, che le consente in circostanze estreme di concedere prestiti a ogni società non in grado di assicurarsi un’adeguato finanziamento da parte di altre banche. Il prestito straordinario, che giunge al termine di dieci giorni che hanno ridisegnato la finanza americana, punta ad «assistere Aig a far fronte gli impegni presi. Il finanziamento faciliterà il processo nel corso del quale Aig cederà alcune delle proprie attività in modo ordinato», spiega la Fed, sottolineando che al Governo va il 79,9% della società, compreso il diritto di veto sul pagamento dei dividendi. Il prestito ha una scadenza di 24 mesi e sarà ripagato con la vendita degli asset Aig.

STABILITA’ – Plaude il presidente Bush all’operazione della Fed, che punta a «promuovere la stabilità nei mercati finanziari e limitare i danni all’economia in senso lato». Soddisfatto anche Paulson, che mette in evidenza come il prestito preveda «misure a tutela dei consumatori». Un’affermazione, questa, che sembra mirata a prevenire possibili critiche da più parti: il Tesoro, così come la Fed, è stata già oggetto di critiche per l’eccessivo interventismo in soccorso di Wall Street. Lasciando fallire Lehman Brothers, il maggiore crac della storia, Bernanke e Paulson hanno cercato di dimostrare di non essere disposti a salvare tutti e di non usare usare i soldi dei contribuenti per aiutare Wall Street. Ma di fronte ai possibili effetti del fallimento di Aig, non se la sono sentita di stare a guardare.

MORGAN STANLEY IN CRISI – Ma la scelta della Fed di correre al salvataggio di Aig, potrebbe essere messa subito a dura prova. La crisi che ha investito il mercato del credito potrebbe mietere un’altra vittima. Dopo Lehman Brothers, finita in amministrazione controllata, Aig salvata in extremis dalla Federal Reserve, Merrill Lynch acquisita da Bank of America, potrebbe essere la volta di Morgan Stanley. Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva Cnbc, Morgan Stanley, che insieme a Goldman Sachs è l’unica maggiore banca di investimenti ancora indipendente, starebbe valutando la fusione con un’altra banca, forse un istituto commerciale. Sebbene al momento non sembrino esserci trattative in corso, fonti vicine alla società, avrebbero ammesso che «ulteriori altalene del titolo potrebbero costringere, e forse costringeranno, la società a cercare un partner, come una banca con un buon livello di capitale». Nel corso di un’intervista rilasciata martedì, il direttore finanziario di Morgan Stanley Colm Kelleher aveva allontanato la possibilità di una fusione definendola "non necessaria". Nel frattempo, prosegue il calo del titolo a Wall Street. Morgan Stanley, dopo avere lasciato ieri sul campo l’11% del proprio valore, è arrivata a perdere il 44%. In difficoltà sulla Borsa di New York anche l’altra grande banca d’affari americana rimasta indipendente, vale a dire Goldman Sachs che è arrivata a perdere il 23%. Oltre a questo, in Gran Bretagna il colosso del credito immobiliare HBOS ha perduto fino al 32% per poi recuperare parzialmente in vista di un possibile acquisto da parte dei Lloyds.

RESERVE PRIMARY FUND IN DIFFICOLTA’ – Anche Reserve Primary Fund sprofonda sotto il peso di Lehman Brothers: il più antico fondo monetario statunitense, con asset per 64,8 miliardi di dollari al 31 agosto, ha visto scendere il valore effettivo dei beni investiti (net value asset) sotto un dollaro ad azione in seguito di svalutazioni per 785 milioni di dollari su posizioni legate proprio a Lehman. Una flessione, quella del net value asset, che ha spinto Reserve Primary Fund a comunicare ai propri clienti che non potranno ritirare soldi per almeno una settimana. Reserve Primary Fund diventa così il primo fondo monetario in 14 anni ad esporre i propri clienti a delle perdite. Gli asset nei fondi monetari sono considerati, dopo i contanti e i depositi bancari, gli investimenti più sicuri.

VOCI SU CROLLO DI WASHINGTON MUTUAL – Intanto il Il governo americano – secondo indiscrezioni stampa – avrebbe avviato contatti per organizzare il salvataggio del colosso assicurativo Washington Mutual. L’ostacolo a una soluzione sarebbe relativo al fatto che nessuno conosce realmente – proseguono i rumors – cosa c’è nei libri contabili di Wamu. Fra gli istituti contattati ci sarebbero Wells Fargo & Co., JPMorgan Chase & Co. e HSBC Holdings PLC.

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