Latte in polvere nello yogurt: la proposta Ue rifiutata da Coldiretti

ROMA – ”L’arrivo sul mercato nazionale dello yogurt senza latte, messo in commercio senza alcuna indicazione per i consumatori, è un inganno che deve essere fermato immediatamente”. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sulla preoccupante novità del quadro normativo che consente l’utilizzazione della polvere, in sostituzione del latte vero, per la produzione di un alimento come lo yogurt che è entrato prepotentemente nelle abitudini alimentari delle famiglie italiane.

L’Italia è dunque pronta a ribellarsi alla direttiva dell’Unione Europea, che non tiene conto della genuinità del prodotto, ma vuole solo abbattere i costi di trasporto. Lo yogurt è un alimento dalle proprietà molto importanti per la salute, tanto che il fabbisogno giornaliero consigliato è di 125 grammi, contro i 19 grammi in media consumato dagli stessi italiani. Il latte freso necessario per produrre 1 chilogrammo di yogurt è poi di 1,2 chilogrammi e la polvere sarebbe un vantaggio in termine di costi, ma non garantirebbe le stesse proprietà alimentari di cui l’organismo ha bisogno.

La Coldiretti ha spiegato che si tratta di una modifica alla Legge del 11 aprile 1974, n. 138 che riguarda ”norme concernenti il divieto di ricostituzione del latte in polvere per l’alimentazione umana”, che sta per avere il parere favorevole della Commissione agricoltura della Camera.

“La nuova norma viene giustificata con la necessità di ridurre i costi di trasporto, poiché la polvere occupa meno spazio del latte fresco, senza considerare tuttavia – denuncia la Coldiretti – il forte impatto che ha sulle caratteristiche qualitative del prodotto in vendita. Un danno per i consumatori e per i produttori perche’ – sostiene la Coldiretti – si consente di utilizzare polvere di latte a basso prezzo importata da paesi a extracomunitari invece del latte fresco delle campagne italiane. Un effetto molto probabile se si considera che sono stranieri 3 dei primi 4 produttori che coprono il 60% del mercato nazionale dello yogurt”.

Peraltro – continua la Coldiretti – i consumatori non hanno alcuna possibilita’ di distinguere in etichetta il prodotto industriale ottenuto dalla polvere di latte da quello tradizionale. L’inganno e’ ancora piu’ grave poiché – sostiene la Coldiretti – le vendite di yogurt crescono in modo costante soprattutto nei consumi delle giovani generazioni che vedono questo prodotto caseario come un alimento salutistico. Ogni italiano ne consuma in media 7 chilogrammi all’anno e nel primo semestre del 2011 nonostante la crisi le quantita’ acquistate dalle famiglie italiane sono cresciute dell’1%, in controtendenza rispetto all’andamento generale.

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