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Zelensky, il Cavaliere di Kiev, tutto è scenografico: viene dalla tv, vive in un tubo catodico

Zelensky, il Cavaliere di Kiev. Tutto nel muoversi di Zelensky è scenografico. Viene dalla televisione e lì vive, in un tubo catodico permanente.

Le televisioni italiane e i media, Vespa&Mentana hanno sfoderato dalle loro Aree 51 tutti gli armamenti a loro disposizione. È stata giornata gialloblù a reti unificate. “Italia dalla parte giusta della storia”, il messaggio urbi et orbi dalla città Eterna.

La sua visita in Italia, studiata e preparata, ha avuto diversi shooting , in cui il Cavaliere di Kiev, in tenuta guerresca con magliettina con scudo e spada, ha sfoggiato la sua missione da combattente cristiano ortodosso. Se la Nato fosse chiesa Zelensky ed i combattenti ucraini ne sono i Templari.

Il nemico mortale è l’Infedele Saladino Putin, e non vi sarà pace senza la sua sconfitta. Questo ha detto a Mattarella e Meloni, ma soprattutto questo ha voluto ribadire, da capo militare e parareligioso, al Santo Padre. Raro ricordare un Papa così in ambasce. “Lei si occupi dei bambini” è il messaggio di Volodymyr, alle cose dei grandi ci pensa Santa Madre Ucraina.

Papa Francesco tenta un approccio da cessate il fuoco, ma è proprio quello che tiene in vita gli ucraini ed il loro Premier. Niente concessioni, ritiro da tutto, sconfitta russa totale fino alla Crimea. Questa benedetta Crimea ci affligge da secoli, prima lingua russa, seconda tatara, terza ucraina. Terra di battaglie, di ‘mamma li turchi’, cariche dei Seicento con Errol Flyn, e compromessi. Yalta su tutti, lì fini la seconda guerra mondiale e si spartirono il mondo, qui sta per condursi la terza.

Le cose non stanno sullo stesso piano, ogni stagione ha aggressori, vincitori e vinti, ma soprattutto vittime inermi. L’Italia ha ribadito con forza la sua vicinanza convinta, politica e militare, all’Ucraina. Questo serviva a Zelensky, e questo serviva a Meloni. Per il Santo Padre ci dispiace, ma i suoi tentativi di pace sembrano vani. La guerra è in corso, e non sarà breve. Soprattutto se l’obiettivo finale è la liberazione di tutta l’Ucraina, Crimea compresa, e la sconfitta definitiva di Putin.

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