Zelensky in tour europeo col cappello in mano, chiede missili e caccia. Tre tappe fondamentali: Londra, Parigi, Bruxelles.
Nella capitale inglese Zelensky è stato ricevuto a Downing Street dal premier Rishi Sunak; ha parlato, convincendo, in Parlamento (“Vi ripagheremo con la vittoria“); poi si è ritirato nelle stanze di Buckingham Palace con re Carlo dove ha rinnovato il suo ottimismo.
A Parigi idem con Macron e il cancelliere tedesco Scholz. Gran chiusura giovedi 9 a Bruxelles dove nell’aula dell’Europarlanento – presente per la prima volta fisicamente da quando è iniziata l’aggresssione russa all’Ucraina – Zelensky ha ricevuto la standing ovation.
Tutti in piedi ad appladirlo quando ha detto: ”L’Ue significa libertà, è la casa dell’Ucraina. Grazie per l’aiuto al nostro popolo, ai nostri cittadini ed ai profughi che si sono insediati nei vostri Paesi. Grazie a chi è sceso in piazza e posto domande divulgando la verità sul regime russo”.
Detto questo, sono d’obbligo alcune considerazioni sul bilancio del viaggio. In altre parole: chi ne ha tratto il maggior beneficio?
1 – È RINATO L’ASSE FRANCO-TEDESCO
Il passaggio di Zelensky ha avuto un primo effetto traino: ha rinnovato l’asse Macron- Scholz che hanno ribadito il “ sostegno indefettibile” all’Ucraina da parte di Parigi e Berlino. Insomma l’asse Franco-Tedesco che negli ultimi tempi sembrava fortemente incrinato, è rinato all’insegna della solidarietà europea nei confronti dell’Ucraina.
2- LA STRANA ESCLUSIONE DELLA MELONI
L’assenza italiana alla cena parigina non è stata digerita bene (eufemismo) da Giorgia Meloni. La premier italiana, in occasione della plenaria del Consiglio europeo si è pero prontamente rifatta: ha incontrato per la prima volta il presidente ucraino a margine della photo-op con i 27 e i vertici delle istituzioni europee.
Ha detto la Meloni:” L’Italia è pienamente impegnata, il nostro contributo è a 360 gradi e siamo consapevoli che il conflitto ucraino ci coinvolge tutti. Credo che il miglior modo per costruire una opzione di dialogo e di pace sia mantenere le forze in campo sul piano dell’equilibrio. Il sostegno all’Ucraina è il modo migliore per arrivare a una possibile trattativa. Roma vuole essere protagonista anche nella parte della ricostruzione”. Il colloquio Meloni e Zelensky si è concluso con una stretta di mano e un abbraccio.
3 – ARMI IN ARRIVO PER ZELENSKY
Il ministro della Difesa tedesco Pistorius in visita a sorpresa a Kiev ha annunciato che gli ucraini riceveranno oltre 100 Tank del tipo Leopard 1A5 da diversi Paesi come ha riferito la Bild. Il governo tedesco ha dato una nuova autorizzazione per la consegna di 178 Leopard 1 all’Ucraina. I primi Tank di questo pacchetto potrebbero essere consegnati entro questa estate ma la maggior parte non arriverà prima del 2024. Ecco perché Zelensky ha fatto il tour per sollecitare l’invio di nuove armi al grido “ Il male perdera’”.