Lazio, arsenico nell’acqua: da Roma a Viterbo, colpiti 57 Comuni

ROMA – Ad oggi sono 11 i Comuni della Provincia di Roma (65 mila cittadini) interessati dal problema arsenico nell’acqua (livelli tra i 10 e i 20 microgrammi per litro). A Viterbo riguarda ben 38 centri abitati (12 con parametri di arsenico sopra i 20 mcg/l, 26 tra i 10 e i 20). A Latina 8 comuni (7 fino a 20 microgrammi, 1 che li supera). Mentre si stima che l’emissione di altre ordinanze di non potabilità potrebbe ”determinare uno stato di criticità idrico-potabile per l’80% della popolazione” della Tuscia, e per una parte di quella della provincia di Latina e di Roma.

L’ultima fotografia dell’emergenza arsenico arriva dalla commissione Ambiente della Regione Lazio. Qui, questa mattina si è svolta un’audizione con l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei, i presidenti delle Province di Latina, Armando Cusani, e di Viterbo, Marcello Meroi, i gestori e il garante del servizio idrico integrato Raffaele di Stefano, esponenti delle segreterie tecnico operative degli Ato, l’Arpa e tecnici delle Asl coinvolte.

A riferire per la situazione nella provincia di Roma, il rappresentante della segreteria tecnico operativa Ato2 Alessandro Piotti. ”Siamo in attesa della decisione della Comunità europea per la richiesta di deroga a 20 microgrammi per litro – ha detto il presidente della commissione Roberto Carlino (Udc) -, ma non c’è dubbio che si debba intervenire comunque subito sulle infrastrutture avendo in mente il limite ben chiaro dei 10 microgrammi stabiliti dall’Unione Europea”.

Dicendosi fiducioso che la commissione europea accordi la deroga a 20 mcg/l l’assessore Mattei ha auspicato che, nei vari comuni del Lazio, si uniformino le ordinanze di regolamentazione dell’utilizzo dell’acqua. Ad oggi, infatti si sono registrate differenze da territorio a territorio che potrebbero disorientare la popolazione.

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