ROMA – L’Italia beve in bottiglia: secondo l’Istat la spesa media mensile per famiglia sull’acquisto di acqua minerale si aggira intorno ai 20 euro, senza evidenziare significative differenze territoriali. La cifra è di poco inferiore a quanto servirebbe per il servizio di acqua potabile dal rubinetto di casa. Ma sono ancora tantissimi gli italiani che non si fidano dell’acqua corrente.
I dati dell’Istituto di statistica sono stati presentati in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu e celebrata il 22 marzo. In particolare, riferisce l’Istat, i nuclei familiari italiani nel 2010 hanno speso in media 19,50 euro per l’acquisto di acqua minerale: nel 2011 nel 30% delle famiglie c’è almeno uno dei suoi componenti che confessa di preferire l’acqua minerale perché più sicura di quella corrente.
Il fenomeno è più marcato al sud, in particolare in Sicilia (60,1%), Sardegna (53,4%) e Calabria (47,7%). In linea generale, nel 2010, oltre la metà degli italiani ha utilizzato l’acqua minerale: il 61,8% della totalità delle famiglie, una percentuale che comunque è in calo rispetto agli anni passati.
Il prelievo nazionale di acqua a uso potabile ammonta a 9,11 miliardi di metri cubi di acqua, di cui l’85,6 proveniente da acque sotterranee, il 14,3 da acque superficiali e il restante 0,1 da acque marine o salmastre.
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