Amazzonia, gli indios uccisi dalla febbre dell’oro

SAN PAOLO – La caccia all’oro minaccia la sopravvivenza degli yanomami, indios dell’Amazzonia brasiliana ai confini con il Venezuela. Arrivati fino ad oggi grazie all’isolamento dal mondo occidentale, che ha permesso loro di mantenere dieta, costumi e tradizioni, ora l’aumento del prezzo dell’oro e la corsa che si è scatenata in queste parti del mondo rischia di comprometterli per sempre.

Nella terra degli yanomami in teoria, scrive La Stampa, si potrebbe arrivare solo dopo avere ottenuto i dovuti permessi del Funai, la fondazione governativa nata per proteggere i popoli indigeni. Ma se questa è la regola, la consuetudine è che i “garimpeiros”, cioè i cercatori d’oro, arrivano dal Brasile, dal Venezuela e dalla Guyana inglese a scavare e cercare le preziose pagliuzze.

I garimpeiros non si fermano qui: dopo aver occupato le zone aurifere, inquinano l’ambiente e spesso sfruttano e anche uccidono gli indigeni.

Ha detto alla Stampa il leader yanomami Arocona: “Noi non vogliamo che questa gente ci distrugga. Ci stanno uccidendo con le loro malattie e i loro metalli, a cominciare dal mercuri che inquina tutto”.

Si sta ripetendo il copione degli anni Ottanta, quando arrivarono 40mila garimpeiros, poi espulsi negli anni Novanta, ma ora tornati. “Allora in alcuni villaggi vennero uccisi il 30 per cento degli indios, oggi la storia si ripete”, spiega il missionario italiano dell’ordine della Consolata Carlo Zacquini, che da 40 anni vive assieme agli indios della Roraima. “In altri villaggi non sappiamo neanche quanti indios siano morti durante la corsa all’oro degli Anni 80, di sicuro alcuni villaggi sono stati spazzati via e oggi non esistono più”.

I dati della dottoressa Rosimary Queirós, riportati dalla Stampa, confermano le peggiori previsioni: “In un villaggio di 210 abitanti ai confini col Venezuela quest’anno abbiamo già avuto 23 morti a causa di malattie trasmesse dai garimpeiros agli indios. Una percentuale di oltre il 10 per cento, altissima”.

Ad uccidere gli indios è soprattutto il mercurio usato dai cercatori per purificare l’oro nell’amalgamazione delle sabbie aurifere. Questo metallo sta inquinando le falde acquifere della zona. E l’acqua così contaminata, una volta bevuta, causa danni al sistema nervoso, al cuore, ai reni e necrosi alle mascelle. Uccidendo animali e indios.

 

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