Un blogger texano intervista Putin sulla caccia, la pesca e le relazioni Usa-Russia

Putin a pesca

MOSCA, RUSSIA – Gayne Young, insegnante di inglese in un liceo di Fredericksburg, Texas, non è un esperto di politica estera. L’audience del blog che scrive per la rivista Outdoor Life (Vita all’Aperto) è composta di cacciatori e pescatori. Nondimeno Young ha fatto uno scoop riuscendo ad intervistare il primo ministro russo Vladimir Putin, noto amante della natura, lui stesso dedito alla pesca e sempre pronto a farsi riprendere mentre cavalca a torso nudo o va a caccia di tigri con strali soporiferi. Putin è anche un esperto judoista.

Young, un convinto ammiratore del premier russo su cui ha scritto copiosamente, ha ottenuto l’intervista dopo essersi messo in contatto col governo russo ed inviato domande, peraltro innocenti, a Putin, tipo ”Ci sono yeti in Russia?”, o ”folletti maligni vivono nelle foreste boreali siberiane?”, o ancora ”lei è il più fico tra gli uomini politici?”.

La decisione di concedere l’intervista sembra far parte dei tentativi di Putin di migliorare la sua immagine in Occidente e renderla più simile a quella del presidente Dmitri Medvedev, considerato ”il volto sorridente” che ha contribuito a migliorare le relazioni con gli Stati Uniti. Agli occhi degli osservatori occidentali, la differenza tra lui e il presidente ha dato a Putin la fama del ”cattivo”, cosa che potrebbe procurargli problemi se nella prossima primavera decidesse di riprendersi la presidenza.

Nell’intervista, tra chiaccherate sulla caccia di frodo alla tigre, su Ernest Hemingway e sula fragilità dell’esistenza umana, Putin afferma che gli Stati Uniti e la Russia sono stati fortemente attratti fin dal crollo dell’Unione Sovietica, e dice: ”il recente miglioramento delle relazioni indica che la grande maggioranza delle barriere tra i nostri Paesi erano innaturalmente e artificialmente imposte. La gente normale preferisce la pace alla guerra e socializzare, farsi nuovi amici. Per troppo tempo siamo stati costretti ad essere crudelmente separati, ed è così comprensibile che la caduta della Cortina di Ferro abbia generato un vasto interesse per la Russia”.

Young ha poi chiesto a Putin di parlare di un episodio avvenuto l’estate scorsa quando, mentre navigava su un gommone, sparò un dardo sul dorso scoperto di una balena grigia. E qui il premier si è lasciato andare su una sorta di vena letteraria, tipo Hemingway. ”Tutto quello che mi circondava – ha raccontato Putin – il cielo basso, il mare burrascoso e, naturalmente, le balene, era magnifico. Quegli eleganti giganti si sono esibiti per noi, balzando fuori dall’acqua di fronte al nostro battello”.

L’intervista ha avuto grande successo e i responsabili di Outdoor Life hanno chiesto a Young di proseguire il suo ”colloquio” con Putin. Young si è messo in contatto con l’addetto stampa dell’ambasciata russa a Washington e con Ketchum, una ditta di relazioni pubbliche che rappresenta la Russia, chiedendo di poter andare a caccia insieme al premier, che però non la ama. Semmai a pesca.

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