Brasile: al via tra le proteste degli indigeni i lavori per una mega diga in Amazzonia

SAN PAOLO – Hanno preso il via i lavori per la costruzione di una gigantesca diga nel fiume amazzonico di Xingù, nello stato di Parà, nel nord del Paese. La diga sarà la terza nel mondo dopo quella delle Tre Gole in Cina e quella di Itaipù, al confine tra Brasile e Paraguay.

Il via al mega-progetto, che dovrebbe concludersi nel 2014 e richiederà investimenti per l’equivalente di quasi 7 miliardi di euro, è stato dato nonostante le proteste degli indios locali e di organizzazioni ambientali, che hanno anche provocato conflitti giudiziari.

L’ultimo di essi, che impediva l’inizio dei lavori, è stato rigettato lo scorso 3 marzo da una Corte d’appello. La costruzione della diga denominata Belo Monte, considerata fondamentale dal governo per garantire le forniture di energia elettrica, richiederà l’inondazione di un’area di 440 chilometri quadrati e avrà una capacità di 11.233 mega-watt.

Per autorizzarne la realizzazione, le autorità brasiliane hanno imposto al consorzio che si incaricherà dell’opera una serie di interventi per ridurre l’impatto ambientale – nella zona inondata vi sono 66 municipi e 11 riserve indigene, in cui vivono complessivamente 40.000 persone – che richiederanno un costo addizionale di 650 milioni di euro.

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