Buco dell’ozono: registrata una perdita record sull’Artico

Pubblicato il 5 Aprile 2011 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA
buco_ozono_antartide

Il buco dell'ozono sull'Antartide (la parte blu della foto)

ROMA – Una perdita record di ozono sull’Artico pari al 40 per cento è stata registrata in marzo dal satellite Envisat dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Il fenomeno è stato causato da venti molto forti che hanno isolato la massa atmosferica sul Polo Nord, generando temperature molto basse. Questa massa d’aria fredda, per effetto della luce solare, ha rilasciato in marzo prodotti dei clorofluorocarburi (Cfc), come atomi di cloro e bromo, veri e propri distruttori dell’ozono.

L’ultima perdita record di ozono sull’Artico risale a 14 anni fa. Anche nel 1997, come nell’inverno di quest’anno, si erano registrate temperature insolitamente basse e il perchè questo sia accaduto è ancora da capire. Un’ipotesi all’esame dei ricercatori e’ che i due inverni cosi’ freddi siano correlati statisticamente al cambiamento climatico globale. I venti molto forti che hanno isolato la massa d’aria fredda sull’Artico sono noti come ”vortice polare”, l’area di bassa pressione che staziona in modo semi-permanente sul Polo Nord.

‘Organizzazione metereologica mondiale (Omm) spiega che “le osservazioni compiute dal suolo e attraverso palloni aerostatici al di sopra dell’Artico oltre che da satelliti rivelano che la colonna di ozono ha registrato una diminuzione di circa il 40% in questa zona tra l’inizio dell’inverno e la fine del mese di marzo” .

“Il precedente record sulla diminuzione di ozono – spiega ancora la Omm nel comunicato – era del 30% sui quattro mesi invernali”.