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Caccia, da ambientalisti appello a Berlusconi: “Ferma la strage”

di Emiliano Condò |27 Gennaio 2010 17:22

Cento associazioni ambientaliste hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio per cancellare l’articolo 38 dalla legge Comunitaria sulla caccia. La norma contestata prevede la cancellazione del limite a 5 mesi per la stagione venatoria e secondo le associazioni «è un inganno all’Europa e ai cittadini italiani».

A firmare l’appello in cui si esorta Berlusconi a «fermare la strage» gruppi come Lipu, Amici della Terra, Enpa, Legambiente, Lav, Greenpeace e Wwf.

Per le associazioni che il testo è una «presa in giro dei cittadini italiani che dovranno tollerare la presenza e i fucili dei cacciatori nei propri terreni». «Il paradosso, signor Presidente – scrivono Wwf e le altre – è che tutto ciò avviene in risposta ad una durissima procedura di infrazione europea che contesta all’Italia di concedere troppe deroghe e di non prevedere il divieto assoluto di caccia nei periodi di dipendenza e migrazione degli uccelli». Secondo le associazioni, quindi, di fronte alla Ue che «ci contesta di cacciare troppo e male» il governo si limita a rispondere «aumentando la caccia».

Infine la richiesta diretta a Berlusconi in prima persona: «Le chiediamo di intervenire in prima persona sul suo governo e in particolare sul ministro Ronchi, chiedendo la cancellazione dell’articolo 38».

Nel Pdl, in ogni caso, non mancano le voci critiche all’estensione della caccia. Per Gabriella Giammanco «Il dissenso di gran parte dell’opinione pubblica nei confronti della caccia appare sempre più chiaro». Critico sulla legge Comunitaria anche un altro deputato del Pdl, Basilio Catanoso.

Un sondaggio recentemente diffuso dall’Ispos ha stabilito che l’86% degli italiani sono contrari al prolungamento della stagione venatoria. Nelle due circostanze in cui  la caccia è stata oggetto di referendum, nel 1990 e nel 1997, i quesiti non hanno raggiunto il quorum per essere dichiarati ammissibili.

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