Cambiamenti climatici: entro il 2080 a rischio il 60% dell’habitat dei panda

ROMA – Nonostante sia il simbolo degli animali in pericolo, il panda gigante rischia di rimanere 'senza casa' entro 70 anni. Lo afferma uno studio pubblicato dall'International Journal of Ecology, secondo cui fino al 60% dell'habitat naturale di questo animale potrebbe essere spazzato via dai cambiamenti climatici.

I ricercatori dello Smithsonian Conservation Biology Institute di Washington hanno applicato i modelli sui cambiamenti climatici alle zone dove abitualmente vivono i circa 1600 panda rimasti, gia' passate da una vasta area fra il Sud della Cina e la Birmania a sei montagne tra la regione del Sichuan e il Tibet: "Con l'aumento della temperatura l'habitat si spostera' ad altitudini e latitudini piu' alte – scrivono gli autori – con una perdita di 16 mila chilometri quadrati, pari al 60% di quello attuale".

Secondo lo studio le condizioni favorevoli all'animale potrebbero crearsi in zone lontane da dove vive ora, e difficilmente raggiungibili per il fatto che il panda tende a rimanere nello stesso posto senza grandi spostamenti.

A mettere a rischio la specie e' anche la difficolta' di riproduzione, sottolineata da un altro studio dello stesso istituto pubblicato dalla rivista Biology of Reproduction's Papers: "Abbiamo scoperto che contrariamente alla femmina, che e' fertile al massimo per 72 ore l'anno, il periodo riproduttivo del maschio dura sei mesi – spiega Copper Aitken-Palmer, coordinatore della ricerca -; in estate e autunno il panda maschio non e' interessato all'accoppiamento, ma in inverno e primavera gli ormoni sessuali sono a livelli molto alti, pronti ad approfittare della finestra riproduttiva limitata della femmina". Questo studio potrebbe aiutare anche nella riproduzione dei panda in cattivita', una pratica estremamente difficile.

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